Leggere stratificazioni
“Leggere stratificazioni è la doppia personale delle artiste padovane Chiara Coltro e Nicoletta Furlan, socie fondatrici dell’Associazione Culturale Artemisia Arte: un punto di riferimento a Padova e non solo per i corsi offerti ma per le numerose iniziative ed eventi organizzati dalle due vulcaniche curatrici.
Comunicato stampa
“Leggere stratificazioni è la doppia personale delle artiste padovane Chiara Coltro e Nicoletta Furlan, socie fondatrici dell'Associazione Culturale Artemisia Arte: un punto di riferimento a Padova e non solo per i corsi offerti ma per le numerose iniziative ed eventi organizzati dalle due vulcaniche curatrici. La temporanea si inserisce nel progetto Porta Aperta che si propone di restituire alla Porta S.Giovanni la sua storica e antica valenza non solo come luogo di transito ma come location espositiva e punto d'incontro culturale per i cittadini. Il titolo di questa personale è tutto dischiuso nelle opere che saranno esposte con ingresso libero dal 29 maggio al 07 giugno, con vernice il 29 maggio alle ore 18.00. Spiegano le artiste: “Giorno dopo giorno, fatti, decisioni, emozioni, parole dette e non dette, sorrisi, sguardi, incontri e occasioni mancate... così la vita acquista pesantezza o leggerezza”. A partire da questa considerazione Coltro e Furlan si confrontano sul tema seguendo un percorso che, dal figurativo all’astratto, traduce attraverso l’uso di diversi materiali la sensazione di “stratificazione emotiva”. Entrambe le artiste sono statae allieva del celebre maestro Umberto Menin. Ma se lo sguardo morbido e sensuale di Coltro incontra e accoglie l'apertura dei grandi spazi, delle immensità, e riflette estatico sulla grandiosa bellezza, Furlan più intimista, riavvolge e tesse il filo della luce per regalarci suggestioni pittoriche che riverberano nelle musicalità dei “Quadri di un'esposizione” di Musorgskij. Grandi tele, materiali insoliti e l'apoteosi di un colore incontenibile, eppure leggero, stratificato dal tempo delle emozioni che si intuiscono mutevoli e nella loro primitiva ancestrale potenza, sono alla base dello studio di questi ultimi significativi lavori delle due pittrici padovane”. Barbara Codogno