Lello Torchia – Figural Oblivion

Informazioni Evento

Luogo
MIA ARTE CONTEMPORANEA
via Firenze 27, 82011 , Airola, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
02/03/2013

ore 18

Artisti
Lello Torchia
Generi
arte contemporanea, personale

La mostra è un vero e proprio manifesto della poetica di Torchia che si serve di un alfabeto elementare fatto di segni e incisioni per far emergere figure umane dalla materia scultorea o di matrice pittorica.

Comunicato stampa

Il prossimo 2 marzo, ad Airola in provincia di Benevento, inaugura una nuova galleria, MIA arte contemporanea.

Il progetto nasce dalla passione e della volontà di operare nel campo della cultura e dell’arte contemporanea in un contesto che ha proprio con l’arte un affascinante rapporto frammentario e discontinuo, capace di formare talenti di spessore e allo stesso tempo incapace di goderne a pieno.

La nuova galleria, diretta da Pasquale Izzo, si apre al territorio e si propone di ospitarne le migliori espressioni.
Si comincia con una personale dell’artista napoletano Lello Torchia intitolata Figural Oblivion.
La mostra è un vero e proprio manifesto della poetica di Torchia che si serve di un alfabeto elementare fatto di segni e incisioni per far emergere figure umane dalla materia scultorea o di matrice pittorica a cui si approccia con fare discreto e rispettoso prima di scandire, con gesti tempestivi e fuggenti, volti che non imitano le apparenze di carne viva ma incarnano sofferenza e tormento, frastuono interiore.

I suoi segni, ben delineati nelle sculture e solo accennati nei lavori su tavola, emergono come ferite, testimoni di uno stadio interiore inaccessibile. Ogni volto porta con sé in maniera evidente il processo della sua realizzazione: buchi, impronte, striature, colpi di lama o velature di matita individuano chiaramente la fase di gestazione il cui senso ultimo non precede l’esperienza dell’artista ma sorge nell’esperienza stessa.

Di tutti i connotati impressionano gli occhi, profondi e impenetrabili, in ogni figura riservatissimi, talvolta bottoni, talvolta solchi devastati. Il corpo è assente, i volti hanno al posto della pelle o crosta o sostanza eterea, quelli scolpiti sono ruvidi, quelli disegnati diafani. La loro somma genera un limbo, folla di maschere affrante in uno spazio irreale.

L’artista non narra e non svela, anzi, nelle sculture alcuni elementi di ispirazione architettonica generano ombre che aggravano la drammaticità delle figure e contribuiscono a renderle più impenetrabili perché danno vita a lati invisibili ed inaccessibili di cui lo spettatore non può ottenere alcuna informazione.
Similmente, nei lavori su tavola, l’autore non illustra e non chiarisce, si limita a far emergere e a fissare la presenza di quelle figure che in maniera naturale o mistica prendono vita sulle superfici di legno vivo. Queste figure, appena tracciate e fortemente consumate, sono restituite dall’artista con inserti simbolici che alludono alla condizione effimera di qualsiasi esistenza e suggellate da segni impressi in foglia d’oro come se fossero apparizioni santificate.

Bologna, 17,2,2012 - paolo vele

Lello Torchia nasce nel 1971 a Napoli dove attualmente vive e lavora.
La sua prima mostra importante risale già al 1999 al Museo di Capodimonte a Napoli intitolata Il bosco sacro dell’arte. Nel 2003 vince il Mail Art Prize a Pècs, al quale seguono diverse mostre in Europa, tra cui Vestigia tenère (Art and History meeting, Brno) e Charta III (MdL, Bordeaux).
Da allora vanno annoverate numerose personali e collettive tra cui la mostra In colore (Franco Riccardo Artivisive, Napoli), Tempo (Galleria Arteincontri, Vignola), Lello Torchia (Casina Pompeiana, Napoli), 20 Monochromes (Collection Goor-Beerens, Bruges, 2005)
Il 2006 segna l’inizio del lungo soggiorno milanese che si chiude nel 2009 con la mostra Il disegno sfogliato (Biblioteca civica, Brescia) e Lello Torchia (The White Gallery, Milano). Nel 2012 sono state allestite la mostra di gruppo Quattro artisti e un editore, presso la sede della Casa Editrice Tullio Pironti a Napoli e le mostre personali Vanitas, presso The White Gallery a Milano e La forma del tempo, al castello aragonese di Agropoli. Nel 2013 espone alla collettiva Transit in Ucraina (Karazin Kharkiv National University), Figural Oblivion è invece la sua prima personale del nuovo anno.