L’Envers du Décor
Nonostante le devastazioni, le negazioni, gli smarrimenti di possesso, l’arte deve combattere le sue sconfitte, affermarsi e riemergere dalla propria sommersione ricominciando ad esistere.
Comunicato stampa
Nonostante le devastazioni, le negazioni, gli smarrimenti di possesso, l'arte deve combattere le sue sconfitte, affermarsi e riemergere dalla propria sommersione ricominciando ad esistere.
E' nell'anafora della propria rinascita l'avvenire della sua presenza: l'opera totale – attuale, attiva – evade la mimesis, la rappresentazione, per divenire ciò che la vita stessa è di irrapresentabile.
La rivoluzione non sta nell'imitazione, ma nel principio trascendente attraverso il quale proiettarci in comunicazione con l'assoluto.
Ogni operazione artistica conserva la sua preziosa unicità nell'inciampo, nel vizio, nella capitolazione catastrofica preventiva e programmatica: riconoscerne i limiti significa anche riconoscere la possibilità di superarli.
La fortuna – amara – del pensiero è che esso (nella misura in cui merita il proprio nome) è in grado di pensare al di là di sé. Spogliare l'arte di ogni sconfortante ovvietà e banalità dilagante significa ipotizzare la ricerca di una bellezza ulteriore, un meravigliante torbidume estetico, crudamente e crudelmente – suggerirebbe Artaud – reale.
L'arte non sarà, allora, soltanto un riflesso, ma una forza eversiva, uno straripamento conflittuale che trovi memoria, dialettica e linguaggio all'interno di una ontologia incollocabile.
L'efficacia dell'immagine risiede nel suo carattere simbolico, indecifrabile, sensibilmente non rassicurante. La bellezza autentica diviene reale per tutto ciò che disperde.
Il momento mimetico risulta falsificato, l'istante razionale del progresso artistico - privato della forma - racconta ma non descrive.
Non c'è convergenza tra decoro ed estetica, la sinestesia degli opposti diviene prassi, autenticità formale scevra da ogni idea di dimensione temporale o spaziale: l'immergersi in opere monadologiche – conchiuse ed impenetrabili - giustifica l'anomalia e ne sottolinea la ricchezza.
Il concetto estetico proviene e si produce dall'universo dell'invisibilità, la “ragion pura” è funzionale e propedeutica al “Rovescio del Decoro”.
Alberto Gross
“L'Envers du Décor”
artisti:Carlotta Castelletti – Andrea Clementi – Pietro Franca & Stefano Niccolini – Etta Pratelli – Roberto Tomba – Antonino Zumbo
sede: Spazio Capodilucca via Capo di Lucca 12a 40126 Bologna
data: vernissage giovedì 28 giugno h. 19:30 ( fino al 5 luglio )
lunedì 2 luglio h. 19:30 “Le Arance di Bandini” live
mercoledì 4 luglio h. 19:30 performance poetico – letteraria
presentata da Valerio Grutt