Leon Golub / H. C. Westermann / Famous Artists from Chicago. 1965-1975
L’operazione di attraversamento di una pittura caratterizzata dall’impegno politico, dalla narrazione figurativa e dalla radicalità grafica, e per questo rifiutata dalla cultura dominante newyorkese più interessata alla dimensione astratta e impersonale dell’arte, è articolata in tre approfondimenti tematici concepiti e curati da Germano Celant come un unicum – “Leon Golub”, “H. C. Westermann” e “Famous Artists from Chicago. 1965-1975” – e dedicati a due generazioni di artisti formatesi a Chicago tra gli anni Cinquanta e Sessanta.
Comunicato stampa
La Fondazione prosegue nella sua strategia di rilettura di momenti della storia dell’arte contemporanea che, anche se non riconosciuti completamente dalla critica, hanno segnato l’attualità delle nuove generazioni artistiche, dai graffitisti ai neo-tecnologici. L’operazione di attraversamento di una pittura caratterizzata dall’impegno politico, dalla narrazione figurativa e dalla radicalità grafica, e per questo rifiutata dalla cultura dominante newyorkese più interessata alla dimensione astratta e impersonale dell’arte, è articolata in tre approfondimenti tematici concepiti e curati da Germano Celant come un unicum – “Leon Golub”, “H. C. Westermann” e “Famous Artists from Chicago. 1965-1975” – e dedicati a due generazioni di artisti formatesi a Chicago tra gli anni Cinquanta e Sessanta. Questo progetto contribuisce a indagare la produzione artistica nei due decenni fuori dai principali centri di diffusione dell’arte, da Parigi a New York, per focalizzarsi sullo sviluppo di scene alternative nate intorno a scuole e accademie d’arte, in questo caso la School of the Art Institute of Chicago, e in competizione o in posizione critica rispetto al discorso industriale e riduttivo della Minimal Art.
L’approfondimento dedicato a H. C. Westermann raccoglie nel primo piano del Podium più di 50 sculture di grandi e piccole dimensioni realizzate tra gli anni Cinquanta e gli anni Ottanta e una selezione di opere su carta. Westermann (Los Angeles, 1922 – Danbury, 1981) inizia la sua carriera a Chicago dove, dopo l’esperienza nell’esercito, all’interno del corpo dei Marines, studia arti applicate alla School of the Art Institute. La mostra esplora il suo particolare e intenso approccio alla lavorazione del legno che gli deriva dalle tradizionali tecniche di carpenteria. Il rifiuto per il formalismo e la predilezione per i materiali di recupero, così come la visione nostalgica verso un’America scomparsa e lo sguardo critico sulla brutalità del presente, sono diventati elementi d’ispirazione per le successive generazioni di artisti attivi a Chicago e non, da Jeff Koons a KAWS (Brian Donnelly).
Il progetto sarà accompagnato da tre pubblicazioni della serie dei Quaderni della Fondazione che, attraverso testi e materiali inediti, ne approfondiranno i temi.