Leonardo Anker Vandal – The Stolen Child
The Stolen Child – titolo evocativo da cui nessuno può dirsi interamente salvo – porterà lo spettatore a muoversi in un territorio di mezzo, di acqua e radici.
Comunicato stampa
Leonardo Anker Vandal è un artista totale. Nessuna discrepanza fra arte e vita. Nessuna intercapedine fra mondo interiore e lo spazio abitato dai suoi passi e dai suoi atti.
Il suo percorso – che parte dal rigore delle terre nordiche e dalla nativa Danimarca - trova la sua sintesi in opere densamente minimali, ove il tempo e il caos vibrano in un ordine sopito su tele intransigenti e che si fanno scultura.
The Stolen Child - titolo evocativo da cui nessuno può dirsi interamente salvo - porterà lo spettatore a muoversi in un territorio di mezzo, di acqua e radici, di profonde tasche del tempo, di oscuro e cicatrici, di fuori scala e bellezza fuor d’estetica.
Sarà la materializzazione di un sogno che oscilla tra fiaba gotica e incubo.
Leonardo Anker Vandal ha scelto di affondare in un percorso a ritroso fra i grovigli di un vissuto che è personale, ma si fa universale nella possibilità di una catarsi che è dell’uomo, ancor prima che dell’artista. Allo spettatore la possibilità di seppellire temporaneamente l’autocoscienza in favore dell’opportunità di rifarsi crisalide; di specchiarsi nelle trasparenze di un muro di lattice e optare se, e in quale aldilà, cadere o rialzarsi.