Leonid Talochkin (1936-2002)
ALLA FABBRICA DEL VEDERE UN VIDEO INEDITO E UNA MOSTRA FOTOGRAFICA A LUI DEDICATA CURATA DALL’ARTISTA VLADISLAV SHABALIN.
Comunicato stampa
Vent'anni fa, nella primavera del 2002, moriva improvvisamente il collezionista di arte non ufficiale Leonid Talochkin, uno dei grandi protagonisti della stagione del non conformismo sovietico. Dalla sua vasta collezione – oltre duemila opere, dagli anni '50 agli anni '90, che non acquistò ma che gli furono regalate dagli artisti, con i quali aveva un rapporto quotidiano di amicizia e di collaborazione – è nato nel 2000 il Museo "Other Art" presso l'Università Statale di Studi Umanistici di Mosca.
A Venezia, alla Fabbrica del Vedere di Carlo Montanaro, dal 26 marzo al 7 aprile (inaugurazione sabato 26 marzo alle 17.30) si potrà vedere un filmato inedito realizzato nel 2001 dal fotoreporter turco Ahmet Sel, ultima testimonianza visiva di questo personaggio straordinario che ha messo tutta la sua vita al servizio dell'arte. Il video è girato fra l'appartamento di Talochkin, ormai svuotato della maggior parte delle opere, e il nuovo Museo. Dopo anni di battaglie per il riconoscimento degli artisti non conformisti e affinché il non conformismo entrasse a pieno titolo nella storia dell'arte, finalmente esisteva un luogo in cui quell'arte poteva non solo essere vista ma anche studiata dalle nuove generazioni.
Il filmato è il cuore di una mostra che comprende anche una serie di ritratti d'epoca inediti. Curatore del progetto è l'artista Vladislav Shabalin, che conobbe Talochkin nel 1988. Venuto casualmente a conoscenza dell'esistenza del video, dopo essersi messo in contatto con l’autore, Shabalin lo ha recuperato e si è rivolto alla Cineteca del Friuli per il restauro, che ha migliorato di molto la qualità delle immagini. Al progetto hanno collaborato anche Igor Palmin, maestro indiscusso della fotografia in Unione Sovietica, Yulia Lebedeva, curatrice del Museo "Other Art", e Stefano Piccini, presidente di Geoworld Italia-USA.
In Italia dal 1992 ma originario di Donetsk, capoluogo della contesa regione del Donbass, dove dal 2014 si combatte una guerra fratricida che è fra le cause dell'attuale conflitto russo-ucraino, Vladislav Shabalin è stato un artista dissidente nell'ex Unione Sovietica, noto per la sua instancabile opera di divulgazione dell'arte non conformista. Arrivò in Italia la prima volta su invito della Regione Veneto, con una mostra di 200 opere di artisti del Donbass, e dopo aver partecipato ad alcune mostre in Austria e in Francia, nel 2009 ha portato a Venezia, all'ex Spazio Mondadori, vicino Piazza San Marco, la mostra "Back in the USSR – Gli eredi dell’arte non ufficiale¬", dedicandola a Leonid Talochkin. Più recentemente, nel 2017-2018 ha curato la mostra "Goodbye Perestrojka – 100 opere di artisti dell'ex Unione Sovietica" alla Galleria d'Arte Contemporanea Luigi Spazzapan di Gradisca d'Isonzo (Gorizia). Attraverso l'arte non conformista si snoda il racconto di quel profondo desiderio di cambiamento nella società sovietica che avrebbe portato negli anni ’90 alla Perestrojka, in cui confluirono i sogni e le speranze di un popolo ma a cui seguirono amare delusioni.