Leopoldo Innocenti – Terreni Contaminati

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA D'ARTE LA FONDERIA
Via della Fonderia 42R 50142, Firenze, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

dal lunedì al venerdì 10 - 13 15:30 - 20, sabato 10-13

Vernissage
28/05/2021

ore 17.30

Artisti
Leopoldo Innocenti
Curatori
Mattia Lapperier
Generi
arte contemporanea, personale

Mostra personale.

Comunicato stampa

Il giorno 28 maggio si riaccendono le luci della Galleria la Fonderia, sita al 42 rosso dell’omonima via. L’onore della ripartenza che il gallerista Niccolò Mannini si augura abbia ora un continuum definitivo è stato ‘affidato’ a Leopoldo Innocenti, giovane artista fiorentino classe 1994, formatosi in quella ‘sacra’ istituzione che è l’Accademia di Belle Arti di Firenze, diploma in arti pittoriche.
Non occorre essere sciovinisti per comprendere quanto sia importante che una galleria fiorentina azzardi un artista giovane e non ancora conosciuto, perché la scelta equivale a dirci che c’è ancora spazio per guardare oltre, al di là cioè dei tanti, troppi steccati che, pandemia a parte, stanno imbalsamando - e mortificando - il ruolo dei promotori d’arte: in questa epoca di afasia di idee e dominata dall’istinto di sopravvivenza, non è poca cosa.
“Terreni contaminati” questo il titolo pluralmente evocativo scelto per l’esposizione. Una contaminazione, quella cui si fa riferimento, che riguarda anzitutto il disordine, ordinatissimo, col quale l’artista rende visibile l’invisibile con dipinti affollati di personaggi, di visioni e, in definitiva, di migrazioni psichiche, e che si fa concreta nelle modalità con cui è utilizzata la carta dei dipinti che viene strappata, frantumata, infine incollata e così diviene elemento primario della ricerca di Innocenti.
E’ interessante, e singolare, notare che il processo creativo messo in atto da Innocenti non è dissimile da quello con cui prepara, concima e osserva svilupparsi il suo giardino, contiguo, in piena città, allo studio ove nascono le ‘altre’ sue opere; del resto a lui piace definirsi ‘giardiniere dell’arte’ e i suoi lavori sono preparati come è preparato il terreno prima della semina. Ed è questa un’ulteriore, evidente contaminazione; che, senza perdersi nel terreno di una presunta dicotomia generativa, si rintraccia nell’inarrestabilità del processo creativo una volta che è posto in essere.
Il superamento del pregiudizio, stereotipato, nei confronti dei vincoli formali e culturali, quest’artista lo gestisce con le sue forze, nella consapevolezza di non dovere, e non volere, postulati che condizionino i suoi lavori. Così genera racconti che attingono alla personale riserva e fucina di ricordi, pensieri, ossessioni, sogni, suggestioni, li assembla, li plasma con colori che sono pigmenti autoprodotti, il più delle volte fortemente diluiti, e la sua narrazione si presenta pregna di quell’inquietudine che incontriamo quando ci riesce di non tenere a briglia corta il nostro più intimo pensare; questo processo, nella poetica di Innocenti, si realizza abdicando alla tentazione di mediare tra forma e pensiero, spiritualità e materia.
La mostra sarà curata dal critico d’arte Mattia Lapperier, il quale, a proposito dei dipinti in mostra ha parlato di ‘enigmatici mosaici dell’inconscio’ e li ha descritti così: ‘L’interiorità dell’artista si traduce in un vasto campionario di immagini ricorrenti, estrapolate dal proprio vissuto o emergenti dagli angoli più reconditi della psiche. Lupi dall’incedere minaccioso, voli confusi di piccioni, bizzarri alberi di banano (gli stessi che anni fa piantò dietro casa), venditori ambulanti o perfetti sconosciuti che affiorano, liberamente associati tra loro, da una composizione articolata su più livelli che ha molto in comune con la strutturata complessità di un ecosistema’.
Il giorno dell’inaugurazione, sarà presentata un’installazione, un’opera circolare, di ragguardevoli dimensioni, un metro e venti di diametro per uno e settanta di altezza. Poi, nei giorni successivi, e, perché no, negli anni a venire resterà per chi sarà presente, il ricordo di esser stato testimone del battesimo di un nuovo Outsider Artist, termine che, come noto, spetta ad artisti esordienti non istituzionalizzati. E, ci auguriamo, di una ripartenza collettiva.
A seguito delle misure di sicurezza e di distanziamento messe in atto, si prega di confermare la presenza al vernissage del 28 maggio ore 17.30