Li Xiao Ling – Face to the beauty

Informazioni Evento

Luogo
PALAZZO FIRENZE
Piazza Di Firenze 27, Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

lun-ven 10-13:30 / 16-19:30 / sab 10-13:30

Vernissage
23/05/2014

ore 18,30

Contatti
Email: areta.gambaro@inwind.it
Sito web: http://www.galleriaotto.com
Patrocini

La mostra è patrocinata dall’Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese.

Artisti
Li Xiao Ling
Curatori
Astrid Narguet
Generi
arte contemporanea, personale

Mostra di “Face to the beauty” di Li Xiao Ling, artista, icona della moda e prima Miss Cina del suo paese. Le opere di Li Xiao Ling spaziano tra pittura, fotografia e creazioni estemporanee coniugando astrattismo e tradizionale figurativismo.

Comunicato stampa

Il Presidente della Società Dante Alighieri, l’Ambasciatore
Bruno Bottai, il Presidente RUFA Alfio Mongelli, le Direttrici della GalleriaOtto, Astrid Narguet e Lucilla Stefoni nell’ambito di un ambizioso progetto di scambi culturali tra l’Italia e la Cina,
vi invitano all’inaugurazione, della mostra patrocinata dall’Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese:
FACE TO THE BEAUTY di Li Xiao Ling nella prestigiosa sede di
Palazzo Firenze a Roma.

Artista, icona della moda e prima Miss Cina del suo paese.
Le opere di Li Xiao Ling spaziano tra pittura, fotografia
e creazioni estemporanee coniugando astrattismo
e tradizionale figurativismo.

FACE TO THE BEAUTY

Li Xiao Ling, nata a Kunming, nella provincia dello Yunnan, è un'artista che ha avuto il coraggio di contaminare la certezza delle proprie tradizioni con le incognite della sperimentazione e dell'avanguardia. Fuse insieme in una sorta di concept art pongono lo spettatore su una bilancia che oscilla tra il perpetuarsi di figure,
la cui grazia naturale è sinonimo della perfezione raggiunta dagli artisti cinesi nel corso dei secoli, e la trasgressione d'immagini, inclusi i fotomontaggi body art, già nel catalogo "Eggs under the red flag". Il suo percorso potrebbe definirsi una fuga verso futuro attraverso il proprio passato. Evidentemente Li Xiao Ling, come il principe arabo Moammed Sceab, l'amico parigino di Giuseppe Ungaretti immortalato in una delle sue più belle poesie, "non sa sciogliere" quel canto antico che la lega alle sue tradizioni. Così almeno mi appare l'arte di Li Xiao Ling mettendo a confronto le opere del 2010, quelle più astratte, con le più recenti e figurative del 2011 e di “Face to the beauty.

Soprattutto in queste ultime opere i suoi gesti perpetuano riti antichi, fatti di passaggi delicati, direi quasi magici, oltre i quali si sente fremere la necessità della contemporaneità quasi una sfida di conciliazione.

La conoscenza con l'artista cinese è stata favorita dall'amico scultore Alfio Mongelli, noto per i suoi acciai geometrici, per le formule chimiche stilizzate, per le astrazioni spaziali che, nella Cina di oggi, ha trovato la sua seconda patria. Li Xiao Ling e Alfio Mongelli si sono fiutati e ritrovati nel mezzo di un oceano di forme impossibili e come due autentiche anime creative si sono riconosciuti e stimati. Da questo sodalizio è nata la mostra personale di Li Xiao Ling che presentiamo qui a Palazzo Firenze, nella storica sede della Società Dante Alighieri.

La tecnica usata da Li Xiao Ling è quella tradizionale esercitata in Cina da più di mille anni. Le sue radici prendono vita in un originale pensiero ancora più antico che unisce uomo e cosmo in un dinamismo ininterrotto tra natura e universo. Preziose le composizioni di fiori, piante e uccelli, seguono il continuum di una stessa linea quasi fossero suono o l'armonioso canto di spiriti. Più che grafie potrebbero dirsi calligrafie, sigilli impressi con "pennelo sapiente" (Gongbi) in spazi "senza cornice" (Mogu) utili a "descrive un'idea" (Xieyi).

L'obiettivo è l'infinito tentativo di raggiungere con la massima sintesi il senso del finito, del concreto, del segno o del sogno ultimativi. Una pittura lieve seppure realizzata con tecnica ad olio, che però flirta con la luminosità eterea dell'acquerello. Nel rapporto tra spazio e vuoto che non è mai il vuoto come noi occidentali lo pensiamo, il vuoto di Li Xiao Ling è così pieno che altro non potrebbe contenere oltre i nostri pensieri. "Le loro immagini, che amai, - scrive in un sonetto William Shakespeare - le vedo in te, e tu, come loro, hai tutto di me".", così tramutando un simbolo di potere in un simbolo universale d'arte. E di simboli è piena la pittura di Li Xiao Ling tanto da non essere visibili in quanto simboli dell'amore e della poesia pura. Il passaggio dalla body art alla land art è un ritorno alle origini, non tradisce l'amore per la perfezione, non è tecnicismo ma tèchne nel senso greco di "perizia", riconsiderazione dell'idea di un mondo utopico e perfetto nel quale vorremmo vivere almeno per un giorno o esserne attori per cinque minuti, diceva Andy Warhol. La pittura di Li Xiao Ling quel giorno meraviglioso ce lo ha donato in un solo tempo e in tempi come i nostri.

Alessandro Masi
Segretario Generale della Società Dante Alighieri

IL RESPIRO DI UN’ARTE ANTICA… OGGI

E’ difficile e riduttivo dare un quadro esaustivo del complesso iter artistico della pittrice cinese Li Xiao Ling che a soli 18 anni si impone come icona della bellezza diventando ”Miss Cina”; a seguire icona della moda a livello internazionale, rappresentando i marchi quali Max Mara, Lancom facendo di se stessa una vera opera d’arte.

Poi l’atmosfera profondamente intellettuale della sua famiglia pian piano influenza le sue scelte, facendola approdare all’Art Institute di Yunnan e più tardi all’Accademy of Fine Art di Tsinghua, dando prova di un’eccezionale talento artistico riscontrabile nei molteplici successi e riconoscimenti ottenuti poi a livello internazionale, indubbiamente la sua sintassi formale presenta un impianto figurativo per quella pluralità di soggetti strettamente connessi alla poetica cinese, ma ad uno sguardo attento non può sfuggire che non sono semplici soggetti naturalistici perché le loro tematiche si caricano di valori, valenze superiori e di una misteriosa magia quando, superando i limiti del segno, riescono a trasmettere realtà più profonde di mondi solo apparentemente lontani.

Tipici della produzione artistica di Li Xiao Ling sono le opere a doppia scansione con un linea centrale di demarcazione tra due opposte spazialità: una carica di soggetti floreali o paesaggistici, l’altra qualificata dalla presenza di figurazioni femminili o maschili, racchiuse in forme monolitiche, entro manti dal color rosso lacca.
Da ciò si evince la sua predilezione nel rappresentare, personaggi, paesaggi, composizioni floreali quali elementi strutturali per dare il senso di infinito. L’universo di Li Xiao Ling è costituito da respiri sempre in movimento, quali sorgenti di vita, così da stabilire un legame diretto con l’universo. Un ramo fiorito in primo piano che sovrasta cime montuose su piani di sfondo, in opposizione a una figura solitaria sono i respiri di una precisa ricerca estetica-culturale, quella dell’unità del cosmo. Pertanto le sue opere più che semplici composizioni naturalistiche esprimono in pieno l’arte di vivere.

Le sue figure solitarie incastonate in uno spazio solo apparentemente vuoto, si qualificano per la magia che ne deriva poiché è proprio quel vuoto che si percepisce come cielo, suolo, nuvole e lascia libero l’osservatore di andare oltre le apparenze ed entrare nel terreno libero dell’immaginazione. Di particolare interesse sono i cromatismi scelti da Li Xiao Ling nel definire i soggetti caratterizzanti la sua poetica, sono tonalità capaci di dare voce e spessore a soggetti, solo apparentemente di facile lettura e tutti giocati su tonalità pacate, avvolgenti, a volte quasi trasparenti e irreali, ma pur sempre espressivi della loro vera essenza. Solo evidenziandola l’Artista riesce a rappresentare il bello. L’arte è prima di tutto interpretazione della realtà e non una semplice riproduzione ed è questa a mio avviso la vera essenza della poetica di Li Xiao Ling.
Alfio Mongelli
Presidente della RUFA