Lidia Bachis – Le ragazze sono malinconiche e pazze
Un video, un merletto a matita, una tela. Sono tre gli elementi che compongono il progetto di Lidia Bachis in un gioco di intarsi e rimandi che ha come protagonista il ricamo nella ripetitività del gesto e del momento.
Comunicato stampa
Un video, un merletto a matita, una tela. Sono tre gli elementi che compongono il progetto di Lidia Bachis in un gioco di intarsi e rimandi che ha come protagonista il ricamo nella ripetitività del gesto e del momento.
A comporre una "trama" che parla della condizione delle donne, un ricamo di parole - le diverse donne che interpretano i medesimi versi di Sylvia Plath - e un ricamo di segni, ripreso dagli antichi modelli di carta.
La mostra che si terrà il 9 e il 10 marzo, dalle 10.00 alle 17.00, presso la Casa dei Teatri, è parte del progetto I FILI DI ARIANNA - TRAME E VISIONI PER L’8 MARZO, tema delle iniziative promosse per la Giornata Internazionale della donna negli spazi per la cultura dell'Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico - Dipartimento Cultura.
Lidia Bachis nasce nel 1969 a Roma, dove vive e lavora. Il suo lavoro prevalentemente pittorico, è affiancato da oggetti e video. Espone sia in Italia che all’estero. Tra le ultime mostre ricordiamo: “Woman as Philosopher” Bruxelles (European Commission); “Fragile” Lussemburgo (Europea Commission); “C’era una volta” Macro-La Pelanda-Roma; 54° Biennale di Venezia – Padiglione Italia – Torino. Sue opere sono in permanenza presso Galleria Comunale d’Arte Contemporanea (Arezzo), Museo Internazionale delle Donne – Scontrone (L’aquila), Novosibirsk State Art Museum (Novisibirsk), Maui – Teano (Caserta), e alla Commissione Europea a Bruxelles e a Lussemburgo.