Like A Rolling Stone
Incredibile ma vero: L’Arte in una “spa”. Con la mostra Like A Rolling Stone allestita da Ponti x l’Arte, si inaugura la nuova location e si festeggiano i 25 anni di attività de Il Gabbiano estetica.
Comunicato stampa
Incredibile ma vero: L’Arte in una “spa”. Con la mostra Like A Rolling Stone allestita da Ponti x l’Arte, si inaugura la nuova location e si festeggiano i 25 anni di attività de IL GABBIANO estetica. L’elemento pietra e i suoi effetti terapeutici sul corpo umano, sono noti fin dall’antichità. Il lavoro con le pietre, porta l'elemento Terra alle terapie a cui viene affiancato. Le pietre rappresentano le ossa di Gaia, la grande madre terrestre, e veicolano la sua energia che è portatrice di stabilità e solidità.
Il progetto de IL GABBIANO estetica, realizzato dallo studio Neri Architetti Milano (www. neriarchitettimilano.it), ha preso forma da una luminosa area centrale che indirizza la clientela nelle cabine tramite un sistema di pannelli scorrevoli in metacrilato. L’ingresso del centro estetico, viene svelato da un gioco di simmetrie e divertenti dettagli.
Il rotolante titolo della famosa canzone di Bob Dylan, è l’ideale chiave di lettura delle opere di Carla Volpati e Marco Moggio. Tecniche miste per la prima, fotografie per il secondo, identificano nei sassi – intesi come “still life”: della memoria e del tempo – il loro denominatore comune.
Sono frammenti di vita millenaria raccolti viaggiando in terre vicine e lontane, i sassi che Carla Volpati ha minuziosamente catalogato e quindi racchiuso nella leggerezza trasparente del plexiglass. Arrotondati, smussati e appuntiti, si fronteggiano, cercano e inseguono su vibranti sfondi cromatici che somigliano a cieli stellati, acque marine, albe soffuse. Impreziosite dai ricordi e dai sentimenti, queste schegge della natura che l’acqua ha levigato vengono il più delle volte affiancate dall’artista a lembi di stoffa, bottoni, conchiglie, foglie e piccole trame di tessuto che equivalgono a tracce di vita vissuta, memorie d’infanzia. Ecco allora che quei piccoli sassi collocati uno accanto all’altro, filtrati dai nostri occhi che li osservano, si trasformano magicamente in poesie visive, stati d’animo e romanticismi, delineando l’arte sublime dell’assemblaggio.
In un suggestivo accavallarsi di luci e ombre, di bianchi e neri, gli scatti fotografici di Marco Moggio catturano sassi senza peso che un alito di vento potrebbe all’improvviso disperdere nell’aria. Sassi posizionati teatralmente in scena con lo scopo di far scoccare la scintilla del paradosso, di visualizzare l’incognita della non-realtà. Legati fra loro da una sottile linea bianca che rappresenta per l’artista il motivo, la scelta, 4 sassi volanti proiettano a terra le loro ombre virtuali e viaggiano trasportati dallo spazio anziché dalle onde del mare. Una piccola roccia islandese, d’origine vulcanica, spaccata in 2 parti, viene in sequenza ricomposta e di nuovo scomposta senza però negare la natura del ritrovamento. Staticità e calma assoluta, infine, scandiscono il 3: numero perfetto, ma al servizio di una composizione geometrica tutt’altro che perfetta. Però vincente, dal punto di vista puramente estetico.
Stefano Bianchi
Ponti x l’Arte (http://pontixarte.myblog.it) è un progetto curato da Eleonora Tarantino (giornalista pubblicista/art consultant) e Stefano Bianchi (giornalista professionista/critico d’arte). Lo scopo è organizzare mostre (personali e collettive) riservate a tutti coloro che desiderano conoscere e collezionare Arte Contemporanea, portando le opere anche in locations inconsuete, fuori dagli abituali circuiti di gallerie e musei.
La realizzazione delle stampe fotografiche di Marco Moggio sono a cura di CARTALUCE (www.cartaluce.it): STAMPE INKJET su CARTA COTONE 100% MOAB ENTRADA.