L’immagine del silenzio
Collettiva fotografica
Comunicato stampa
L'idea portante della mostra, condivisa da Ottavio Celestino, Riccardo De Massimi, Dino Ignani, Claudio Nardulli, Alessandro Valeri è una sottolineatura della necessità di "eliminazione del rumore di fondo", scegliendo manufatti antropici – architetture e statuaria – in assenza proprio dell’essere umano tutto intorno. Ne risultano strutture quasi metafisiche che, come spiega la curatrice, Barbara Martusciello, “sono calate in atmosfere ambigue e sempre con un effetto di sospensione spazio temporale; allegoriche, talvolta persino incombenti, queste raffigurazioni (in mostra ce ne sono circa trenta) fanno emergere un concetto di nuovo, recuperato silenzio; di negazione del caos e di allontanamento dalla ridondanza di immagini, suoni e sollecitazioni e, insomma, da tante sovrastrutture contemporanee. Riconquistare una concentrazione, anche interiore, attraverso la pulizia della vista e la nitidezza concettualistica, confrontarsi con quel che appare immediatamente ai sensi ma si svela più articolato e, in sostanza, individuare spazi di riflessione ontologica, aristotelica – contro il logorio della vita moderna…,come recitava il motto di una vecchia réclame televisiva che pubblicizzava un famoso digestivo alcolico – è la poetica che ogni autore sviluppa in piena autonomia e allo stesso tempo aderendo coralmente al tema”. Dove l'immagine del silenzio si distingue con grande chiarezza.