Lina Pallotta – I Am I
In mostra le fotografie che raccontano la vita di tre attiviste del movimento transessuale e transgender italiano. Un evento speciale di perAspera festivalnell’ambito del Patto di Collaborazione LGBTQIA+ del Comune di Bologna
Comunicato stampa
Un viaggio in un mondo abitato da soggetti intriganti anche se spesso considerati marginali, irrilevanti, trasparenti alla società e ai media. La mostra fotografica di Lina Pallotta I AM I, allestita dal 22 novembre al 2 dicembre 2023 negli spazi di Atelier Sì (via San Vitale 69 a Bologna), è un evento speciale del festival perAspera, organizzato da Nove Punti Aps nell’ambito del Patto di Collaborazione LGBTQIA+ del Comune di Bologna, in collaborazione con il festival internazionale di fotografia Grenze Arsenali Fotografici di Verona.
Inaugura la mostra, mercoledì 22 novembre alle ore 19.00, un dialogo tra l’autrice - la fotografa Lina Pallotta, di cui il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato ha appena ospitato la prima personale in un’istituzione pubblica italiana - Porpora Marcasciano, scrittrice, Presidente della Commissione Pari Opportunità del consiglio comunale di Bologna e storica attivista del MIT Movimento Identità Transessuale, come l’altra protagonista dell'incontro, Valerie Taccarelli, attivista trans-femminista e per i diritti umani. Il dialogo, moderato da Francesca Marra, co-direttrice artistica del festival Grenze, sarà arricchito da una lettura di Fiorenza Menni, regista, attrice e cofondatrice di Ateliersi.
Lina Pallotta, fotografa, insegnante e curatrice, negli anni ’80 si trasferisce a New York dove si diploma in Fotogiornalismo e Documentario fotografico all’International Center of Photography. Da sempre attratta dalle storie di rivalsa meno gridate, dalle culture underground e dalle sottoculture, costruisce narrative alternative al racconto dominante lavorando non sulla singola immagine, ma su un insieme di fotografie, con un approccio documentaristico.
Gli scatti di I AM I presentano tre attiviste del movimento transessuale e transgender italiano. La prima è Porpora Marcasciano, militante per i diritti umani e già presidentessa del MIT fino alla sua elezione al consiglio comunale di Bologna nel 2021. Lina Pallotta conosce Porpora a Napoli nel 1977: dalla stessa parte delle barricate negli anni caldi della protesta, sono ancora oggi legate da una profonda amicizia. Le opere in mostra ritraggono poi Valerie Taccarelli, attivista trans da sempre vicina alle persone migranti e al popolo palestinese, che la fotografa incontra ancora una volta a Napoli, frequentando i movimenti femministi, e Loredana Rossi, presidente di ATN, Associazione Transessuale Napoli.
Attraverso la fotografia Lina Pallotta cerca una connessione personale con il soggetto, momenti intimi, di vicinanza. Con I AM I realizza un’indagine ampia, fatta di amicizie decennali e incontri recenti; tesse un filo nascosto che s’intreccia con l’esperienza vissuta, tracciando la sua percezione del mondo. Con la fotografia non esploro la distanza, ma anzi cerco di afferrare sentire e mostrare ciò che è là fuori – scrive. È nel caos delle emozioni, nel disordine effimero e imperfetto della vita personale che fugaci e mutevoli momenti di verità prendono forma. E, tra gli interstizi dei segni e simulacri della contemporaneità, spero si insinui la gioia della solidarietà e una timida sovversione.
La mostra nasce sull’onda di una riflessione legata alla giornata TDoR - Transgender Day of Remembrance, che ogni anno, il 20 novembre, commemora le vittime dell’odio e del pregiudizio verso le persone transgender. L’obiettivo di Nove Punti Aps e del festival perAspera è stimolare un pensiero sul presente tramite l’arte, come accaduto in passato con due eventi che hanno toccato i temi dell’esplorazione del corpo e della trasformazione dell’identità: You Will Be There di Ohm Panphiroj, una serie di autoritratti che esplorano identità, sessualità e ruolo di genere (2021) e The Flutter MtF/FtM, progetto fotografico di Giorgia Chinellato dedicato ai volti e corpi in transizione, realizzato nell'ambito di ART CITY Segnala 2020. Nella convinzione, pienamente espressa dal lavoro di Lina Pallotta, che la memoria sia uno strumento necessario per leggere il presente e affrontare il futuro.
LINA PALLOTTA
Fotografa documentaria nata a San Salvatore Telesino (BN) nel 1955, si trasferisce a New York alla fine degli anni ottanta, dove si diploma in Fotogiornalismo e Documentario fotografico all’International Center of Photography. Spinta da una forte motivazione a fare la differenza, è attratta dalla cultura underground, dalle sottoculture, dalle storie meno gridate, dalle donne del Messico, dalle persone che hanno storie di rivalsa da raccontare. Tra i lavori più conosciuti: Porpora e Valerie (2013); BASTA – to Work and Die on the Mexican Border (1999), sulla vita delle lavoratrici messicane nelle fabbriche di frontiera.
Ha esposto in mostre personali e collettive in Europa e negli Stati Uniti e pubblicato in riviste nazionali e internazionali. Dalla metà degli anni 2000 svolge regolarmente seminari e conferenze presso numerosi enti e realtà tra i quali l’International Center of Photography e l’Empire State College di New York; Frontline Club, Londra; Spazio Labo’, Bologna; Limes, Cagliari; Minimum, Palermo; F.project – Scuola di Fotografia e Cinematografia, Bari. Tiene il master annuale SHOOT! Narrazione e Ricerca ad Officine Fotografiche Roma ed è stata membro del comitato scientifico di Fotoleggendo, per il quale ha curato le mostre di Morten Andersen, Birgitte Grignet, Jason Eskenazi, Katrien De Blauwer, Michael Ackerman e Igor Posner. È stata la direttrice artistica di Gazebook: Sicily Photobook Festival 2017. Nel 2014 vince il Premio Osvaldo Buzzi dell’International Trophies of Photography BN. Le sue opere sono conservate in collezioni private e musei, come Craf – Centro Ricerca Archiviazione Fotografia e la collezione di Donata Pizzi.
NOVE PUNTI APS
Nove Punti APS indaga le convergenze tra i diversi mezzi di espressione artistica, sviluppandone le molteplici intersezioni, mettendo in relazione vicendevole artisti, luoghi e comunità. La sua principale espressione è perAspera festival: la piattaforma multidisciplinare, che interseca gli spazi architettonici con interventi di artisti del Contemporaneo. Nato a Bologna nel 2007 nella settecentesca Villa Aldrovandi Mazzacorati, negli anni il progetto si amplia, includendo tra i suoi obiettivi l’abitare temporaneo delle arti performative in luoghi non deputati, antichi e urbani, anche della Città Metropolitana, intervenendo nel tessuto culturale con una programmazione realizzata in sinergia con persone, associazioni, Istituzioni culturali del territorio.
Le attività di Nove Punti Aps - perAspera festival sono realizzate con il contributo del Comune di Bologna.
La mostra I AM I è prodotta da Grenze - Arsenali Fotografici in occasione del festival Stampe di Samuele Mancini; Sponsor tecnico Canson Infinity.