Linda Rigotti – Che l’aria è suolo edificabile
Il Centro per l’Arte Contemporanea sulla Cultura Alimentare presenterà il progetto artistico di Linda Rigotti “Che l’aria è suolo edificabile“ all’interno della rassegna Eutopia, l’indagine su cibo e arte organizzata dal collettivo Panem et Circenses che punta a interrogare il rapporto concettuale tra utopia e alimentazione, una riflessione aperta e partecipata per scoprire “luoghi alimentari che non esistono ancora”.
Comunicato stampa
Che l’aria è suolo edificabile
Nuovo progetto artistico di Linda Rigotti per la rassegna Eutopia,
organizzata da Panem Et Circenses
Inaugurazione il 13 ottobre al Centro per l’Arte Contemporanea sulla Cultura Alimentare
Il 13 ottobre, dalle ore 18.30, il Centro per l’Arte Contemporanea sulla Cultura Alimentare di via Solferino 33/A presenterà il progetto artistico di Linda Rigotti “Che l’aria è suolo edificabile“ all’interno della rassegna Eutopia, l’indagine su cibo e arte organizzata dal collettivo Panem et Circenses che punta a interrogare il rapporto concettuale tra utopia e alimentazione, una riflessione aperta e partecipata per scoprire “luoghi alimentari che non esistono ancora”.
Il lavoro di Linda Rigotti sarà visitabile fino al 3 novembre, dalle 9.00 alle 13.00, e dalle 15.00 alle 18.00 (è preferibile prendere appuntamento).
Il nuovo appuntamento, dunque, vedrà la partecipazione di Linda Rigotti, che presenterà un’istallazione video e fotografica sviluppata nel solco di una ricerca artistica decennale intorno all’osservazione di uomo e natura e ai modi in cui entrano in collisione in un determinato universo. Il luogo utopico si inserisce così in un percorso di ricerca e relazione con la montagna, con la natura, in un procedere che “è mimetico, silenzioso, antico”. Ma la montagna non è solo luogo utopico o simbolico: per la Rigotti la montagna è un luogo relazionale, sono le “sue” Dolomiti, che indaga con cura e fatica, la stessa fatica necessaria per raggiungere le tre vette, o “il rifugio”, che sono al centro della riflessione dell’artista.
Il rifugio, infatti, costituisce il punto di osservazione utilizzato dalla Rigotti per indagare il cibo proprio lì dove è più difficile trasportarlo, dove è possibile fare arrivare solo lo stretto necessario con l’impiego di una teleferica. E’ qui che le prospettive cambiano, che le percezioni diventano rarefatte come l’aria che si respira. Ed è qui che mutano le relazioni, perché nel rifugio bisogna condividere un luogo, l’acqua, il cibo, con le persone che lo attraversano. La cima, il rifugio, sono allora “un luogo altro rispetto alla norma”, da cui è possibile “guardare con distacco quello che c’è giù”, mentre la teleferica “è l’unico reale collegamento con la valle, con quel laggiù dove stanno tutti gli altri e tutto il resto…”.
Linda Rigotti è un’artista trentina che vive a Bologna. Grafica, disegno, incisione, parole, collages, video, fotografia: sono questi gli strumenti utilizzati per una ricerca che mira all’osservazione di uomo e natura e ai modi in cui entrano il collisione in un determinato universo. A Bologna ha partecipato a Festival come il RoBOt e Peraspera, esposto per ArteFiera Off e per la Tedofora Art Gallery. Ha collaborato a workshop come Aelia Media. Negli anni ha realizzato varie mostre personali e collettive.