Liquid Light
Ai Navigli di Milano si apre Liquid Light negli spazi di Ripa 85, un progetto per Bright Flow apertosi con la mostra dello scorso Luglio presso Careof alla Fabbrica del Vapore. Liquid Light è un progetto per valorizzare giovani artisti che vede Bright Flow collaborare con l’Accademia di Belle Arti di Brera, sul rapporto tra luce e acqua nella città di Milano.
Comunicato stampa
LIQUID LIGHT
Sara Lidia Girelli, Sebastiano Pesce, Sebastian Yngaruca, Elena Giannecchini
a cura di Carlo Bernardini, Lorella Scacco
opening: Giovedì 24 Ottobre 2024 ore 18,00
RIPA 85 – Ripa di Porta Ticinese 85, Milano
Ai Navigli di Milano si apre il 24 ottobre Liquid Light negli spazi di Ripa 85, un progetto per Bright Flow apertosi con la mostra dello scorso Luglio presso Careof alla Fabbrica del Vapore. Liquid Light è un progetto per valorizzare giovani artisti che vede Bright Flow collaborare con l’Accademia di Belle Arti di Brera, sul rapporto tra luce e acqua nella città di Milano.
Intorno al filo conduttore del progetto Bright Flow, la sottile relazione di acqua e luce con lo scopo di creare un’idea di rigenerazione urbana riguardo al tema della creatività e innovazione per la sostenibilità ambientale, viene proposto il lavoro di quattro giovani artisti: Sara Lidia Girelli, Sebastiano Pesce, Sebastian Yngaruca, Elena Giannecchini, provenienti dall’Accademia di Belle Arti di Brera, che operano attraverso una pluralità di media: videoproiezioni, videomapping, pittura/installazione. Milano è una città attraversata da corsi d’acqua, alcuni dei quali ne caratterizzano in modo iconico l’aspetto e la natura paesaggistica oltre alla struttura urbana. Questa rete di corsi d’acqua, una sorta di ramificazione intorno alla quale si è evoluta la città, diviene per Bright Flow una fonte d’ispirazione alla ricerca di una Milano più segreta. L’approccio multimediale della mostra evidenzia lo sviluppo dei linguaggi pittorici verso quelli multimediali in un connubio proficuo e sempre in via di trasformazione, proprio come i materiali liquidi che scorrono, s’increspano e si sciolgono senza sosta. Le opere pensate e progettate sullo spazio creano poi una linea legata proprio al tema dell’acqua, e quindi all’intervento ambientale con un percorso strutturato che vede chiare analogie tra la Milano acquatica e urbana.
Curata da Carlo Bernardini e Lorella Scacco, l’esposizione si inquadra e inserisce in quello che è un contesto dinamico ed internazionale, che rende la città di Milano attualmente più che mai fucina di idee e creatività.
L’evento, ospitato negli spazi di Ripa 85 presso i Navigli di Milano, è sostenuto e prodotto dall’Accademia di Belle Arti di Brera, Dipartimento Arti Visive e Scuola di Pittura per Bright Flow, in collaborazione con Smarting APS.
Sara Lidia Girelli (Brescia 2004) vive e lavora a Brescia
Incubi – 2024 installazione, china, sale su carta
Il supporto cartaceo ospita macchie e schizzi realizzati a inchiostro nero, sopra una base ad acqua, con interventi di sale grosso e fino, in modo tale da ottenere delle cristallizzazioni.
I granuli di sale unitamente alla luce, creano un equilibrio visivo con un contrasto tra chiari-scuri, volto a fornire allo spettatore effetti visivi sempre nuovi e differenti.
La dimensione pittorica e acquea dell’immagine, determina così un risultato al contempo di rarefazione, smaterializzazione e liquefazione della grande superficie curva che si trasforma in spazio.
Sebastiano Pesce (Bari 2004) vive e lavora a Milano
Novecentosessanta strappi morbidi e delicati – 2024 performance su carta
I due supporti verticali insieme alla costruzione amorfa di carta sono ciò che di visibile trattiene l’opera. L’atto artistico si verifica nel momento effimero, ma sostanziale, del distacco tra il supporto e il residuo, la dimostrazione dell’accaduto viene lasciata dall’impronta nel momento di abbandono del supporto dalla sua occupante che ricade per terra. Non necessariamente bisogna dimostrarlo con altri strumenti, come il video.
Il primo tempo dell’opera è dato dalla dinamicità dell’acqua, il flusso che evapora mediante il calore lascia due corpi, il colore e il residuo, per reintegrarsi nell’ambiente circostante. La seconda parte si colloca nell’intervallo di rottura, il momento dinamico in cui il residuo scivola via e con morbidi e delicati movimenti trova la sua posizione per terra. La conclusione dell’evento porta con sé anche il tempo dell’opera, lasciando soltanto un souvenir per ricordare che è esistita.
Sebastian Yngaruca (Lima, Perú 1996) vive e lavora a Milano
Le finestre dell’anima – 2024 video
Sappiamo che il corpo è materia tale come i cartoncini di questa opera che mostrano colori diversi in base alla quantità di luce che ricevono. Ogni rettangolo riflette colori iridescenti, creando un effetto visivo simile a un arcobaleno. La disposizione dei rettangoli segue una progressione e si crea un senso di profondità e movimento grazie anche alla mobilità della videocamera. L'iridescenza dei colori su ciascun rettangolo dona all'opera un aspetto dinamico e vibrante, evocando un senso di armonia e continuità attraverso l'uso delle sfumature cromatiche.
Elena Giannecchini (Pietrasanta LU 1996) vive e lavora a Milano
Le città invisibili: Filigrana di un disegno così sottile… – 2024 video
Calvino descrive le sue città all’imperatore dei Tartari parlando, gesticolando a volte anche solo pensando, ma la città è sempre in divenire, non ha confini né di tempo né di spazio.
La mia città, nasce da un punto nello spazio che diviene linea mobile e creatrice, metamorfosi di un segno che nel semplice movimento trama e ordisce un’immagine di città i cui contorni appartengono sempre al passato. Non resta che osservare quest’eterna trasformazione: spigoli di vie incrociano intagli di scale che svirgolano aste e precipitano in grovigli sempre più intricati, e in questa griglia di segni la città nasce e scompare…