Lisa Gelli – L’ordine degli anni
Una mostra sulla memoria. La memoria che viene persa a causa della malattia da una nonna e viene ritrovata nell’amore di un gesto artistico dalla nipote.
Comunicato stampa
L’ORDINE DEGLI ANNI di Lisa Gelli è una mostra sulla memoria. La memoria che viene persa a causa della malattia da una nonna e viene ritrovata nell’amore di un gesto artistico dalla nipote. L’Alzheimer è una malattia degenerativa che tra i sintomi più frequenti mostra la difficoltà a ricordare, dapprima gli eventi più recenti e poi via via quelli più remoti, portando di conseguenza il malato ad isolarsi nei confronti della società e della famiglia. L’operazione artistica nasce quindi da una storia privata: l’osservazione da parte dell’artista della perdita di informazioni provocata dalla malattia nella nonna, che coincide con la perdita di un sapere fare abituale della vita.
Con questa mostra la ricerca di USB Gallery – spazio espositivo aperto nel cuore della casa della curatrice Annalisa Filonzi - sviluppa una riflessione iniziata nel 2015 al Museo Nori de’ Nobili di Trecastelli dove artista e curatrice si sono incontrate e, in occasione di un premio, Lisa Gelli ha presentato la prima delle tre opere che oggi completano il progetto.
Mia nonna era bella è una serie di dodici illustrazioni in cui nonna Anna, la nonna dell’artista, viene raffigurata a pastello ispirandosi a immagini fotografiche che la ritraggono e contemporaneamente ai segni colorati informali che lei stessa ha tracciato su di un’agenda durante la malattia. I colori e gli spazi bianchi disegnati dalla nonna e i ritratti della nipote artista vanno ad affiancarsi, sottolineando nei fogli una progressione dei toni e dei pieni/vuoti dei tratti durante i mesi che scorrono, dalla cupezza e intensità alla loro vivacità e leggerezza. Gli spazi bianchi infatti, nell’ultimo periodo, si allargano, in una strana coincidenza con i “buchi” tipici di questo morbo lasciati nel cervello e visibili dalle immagini delle risonanze magnetiche.
A questi disegni, che vengono esposti insieme al diario originale, vengono affiancati altri due lavori artistici in cui Lisa sperimenta linguaggi diversi rispetto all’illustrazione. Il secondo Tomografie è anch’esso un’opera a “quattro mani”, realizzata con i centrini all’uncinetto che la nonna era solita realizzare, ma che con il progredire della malattia non riesce più a completare, sebbene si tratti di ripetere gesti quasi meccanici; vengono “finiti” da Lisa con il ricamo di un cervello, organo colpito dalla malattia. Nell’ultima opera, un video, avviene invece un’identificazione da parte di Lisa con la nonna. L’artista indossa davanti alla telecamera i vestiti appartenuti all’anziana, i quali sono anche riprodotti in grandi disegni. Il recupero del ricordo della nonna è come se in parte compensasse la perdita di memoria dell’anziana, il cui non saper più fare è trasformato in un nuovo saper fare di tipo artistico; attraverso l’arte, i due tipi di memoria – intesa cioè come ricordo e come capacità di cumulare dati - si intrecciano attraverso il concetto di tempo: la storia passata si sedimenta nel presente inventando nuove possibilità per il futuro: il fare artistico annulla il passato, reinventandolo in un continuo presente.
“Un uomo che dorme tiene in cerchio intorno a sé il filo delle ore, l’ordine degli anni e dei mondi” diceva Marcel Proust all’inizio de Alla ricerca del tempo perduto: la memoria, come recupero della propria storia, per Proust è involontaria, scatenata dal sapore di una madeleine; Lisa Gelli invece utilizza il tatto indossando sulla sua pelle gli abiti durante la performance ripresa nel video per riportare la donna nel proprio presente.
Pur occupandosi di connessioni neurologiche che si vanno perdendo, L’ORDINE DEGLI ANNI è una mostra che vuole invece rinsaldare ricordi e coincidenze nascoste, togliendoli dal caos; è dedicata agli incontri fortuiti di memorie in comune; alla presenza delle nonne (come la nonna Anna di Lisa, anche nonna Ida di Annalisa è stata colpita dalla stessa malattia), e a Giovanni, medico e collaboratore del progetto della galleria, laureato con una tesi in Farmacologia proprio sull’Alzheimer.
Annalisa Filonzi
Lisa Gelli è nata a Empoli nel 1983, nel 2007 si laurea in Grafica e Fotografia per la Moda (Facoltà di Architettura – Università di Firenze). Dopo tre anni di attività come grafica, fotografa e copywriter in una piccola agenzia di comunicazione, inizia la sua ricerca di nuovi linguaggi espressivi in cui parole e immagini possano coabitare, scoprendo così il mondo dell’illustrazione. Nel 2010 viene selezionata al Master Ars in Fabula. Finalista a numerosi concorsi di illustrazione, dal 2012 espone in collettive di illustrazione, partecipa a progetti personali e collettivi a metà tra l’illustrazione, la performance e il libro d’artista. Collabora con agenzie di comunicazione, case editrici, compagnie teatrali, portando avanti la sua ricerca nel campo dell’illustrazione e dell’autoproduzione.
Fa parte del collettivo di illustrazione Le Vanvere, è organizzatrice e co-art director di Ratatà, festival di fumetto, illustrazione, editoria indipendente a Macerata.
Lisa Gelli ha partecipato a mostre collettive nazionali e internazionali come "Case Brade" (Blu Gallery - Bologna), "Nessuna donna al mondo" (Tricromia Art Gallery - Roma), “Omaggio a Nori de Nobili” (Trecastelli - Ancona), “Trekking-Eating-Dreaming” all’interno del Bilbolbul off (Serre dei Giardini Margherita - Bologna), “Mon Apetit” (Espace Beaurepaire - Paris), “Storie brevi e senza pietà” (Bonobolabo – Ravenna), Faites Vos Voeux! (SLOW galerie - Paris), “Viaggiando con gusto” (Museo Santa Maria della Scala - Siena). Tra le mostre personali: “Libriamoci – Festival del libro illustrato” (Mostra internazionale d’illustrazione - Macerata), “Figurami” (Teatro Rebis - Macerata).
https://lisagelli.wordpress.com/