Lo scandalo del Bello
“Che tu venga dal cielo o dall’inferno, che importa, Bellezza” così nei suoi versi Baudelaire cantava quella Bellezza oggi espulsa dall’Arte e confinata nel mondo della moda e del cinema. In questa Mostra, curata da Carla Mazzoni, l’intento è dimostrare attraverso le Opere come il bello sia ancora presente nell’Arte non più come bellezza tout court, ma come concetto del Bello.
Comunicato stampa
Lo scandalo del Bello
mostra a cura di Carla Mazzoni
E. Calabria, F. Clerici, F. Ferrari, S. Lubrani, G. Manzù, A. Mongelli
M.Moretti, F. Pedretti, C. Perri, P. Fornai Tevini, G.Turcato
"Che tu venga dal cielo o dall'inferno, che importa, Bellezza" così nei suoi versi Baudelaire cantava quella Bellezza oggi espulsa dall'Arte e confinata nel mondo della moda e del cinema. In questa Mostra, curata da Carla Mazzoni, l'intento è dimostrare attraverso le Opere come il bello sia ancora presente nell'Arte non più come bellezza tout court, ma come concetto del Bello.
"Il sogno del bello", titolo del testo in catalogo di Robertomaria Siena, è rintracciabile nelle Opere di Clerici, di Pedretti, di Tevini, di Manzù, di Mongelli, di Turcato, mentre in Perri e Lubrani la bellezza passa attraverso il gusto della sperimentazione e dell'alchimia. Vi è poi un senso del Bello di cui scrive Carla Mazzoni in "Testimoniare con la pittura il presente", che nasce in Opere in cui la forma si determina assecondando il "rutto" dell'inconscio, come accade nei dipinti di Calabria, Ferrari, Moretti. Opere che nel tempo futuro rimarranno, come pagine di Storia, a raccontare il passato.