L’occhio della tigre / Augmented Reality
Tre giovani proposte pittoriche. Tre visioni figurative che graffiano, incidono, accumulano, segnano, sporcano… Tre percorsi dove la pittura grida la sua atemporalità e la sua autonomia profonda. Mentre al piano terra del grattacielo Baccari, si inaugura Augmented Reality, terza tappa della rassegna PhotoReload.
Comunicato stampa
ROMBERG Arte Contemporanea
L’OCCHIO DELLA TIGRE La pittura ci guarda. Apre le fauci. E fa esplodere la sua pelle A cura di Italo Bergantini e Gianluca Marziani
EDOARDO BERNARDI Presentato da Fabio Appetito RENATO RUBINI Presentato da Valentina Gramiccia ENATALEM D. ZELEKE Presentata da Maria Letizia Bixio
INAUGURAZIONE sabato 25 FEBBRAIO 2012 ore 17-20 ROMBERG Arte Contemporanea / Viale Le Corbusier 39 - Torre Baccari / 17° Piano / LATINA Periodo: 25 FEBBRAIO / 25 MARZO 2012 orario di galleria: lunedì 16/19,30 – dal martedì al sabato 10/13 – 16/19,30 info: T. e F. +39 0773 604788 – M. + 39 334 7105049
e.mail: HYPERLINK "mailto:[email protected]" [email protected] / sito: HYPERLINK "http://www.romberg.it" www.romberg.it
Tre giovani proposte pittoriche. Tre visioni figurative che graffiano, incidono, accumulano, segnano, sporcano… Tre percorsi dove la pittura grida la sua atemporalità e la sua autonomia profonda. Il quadro come soggetto intimo, oltre il tempo e lo spazio ma dentro un continuo presente. La pittura affonda il coltello (pennello) nell’istinto primordiale e fa sentire la sua voce arcaica. La pittura ci guarda… Al centro della visione torna immancabilmente Lei, linguaggio al femminile per eccellenza in quanto codice genetico della riproduzione visiva. Pittura che da sempre si trasforma dentro se stessa mentre assimila e metabolizza ogni singolo presente. Pittura dai molteplici codici, modelli e stili, oltre la dimensione del nuovo ma nell’idea ascetica della rinnovabilità implacabile. Apre le fauci… Pittura come linguaggio felino: movimenti sinuosi e concentrati, velocità e sintesi, eleganza e aggressività… le fauci si spalancano ed escono fuori i colori della natura viva, le tonalità della lotta, gli impasti della fame atavica, del grido liberatorio, della crudeltà necessaria. E fa esplodere la sua pelle… Colore, materia, gesto: tre particelle creative per definire un certo approccio davanti al quadro. Bernardi, Rubini e Zeleke dipingono con rabbia giovane, senza retorica sociale ma con la sacralità della pietas, consapevoli del quadro come ferita sanguinante e al contempo rigenerativa. Guardano la propria umanità da vicino, aderiscono alle pelli ferite e ululanti. Aumentano i formati affinché l’esplosione sia espansa e impattante, cogliendo il fuoco del passato e il giusto imprinting del presente. L’OCCHIO DELLA TIGRE… Tre giovani artisti, tre momenti in cui la pittura sceglie fluidità aggressive e dominanti. I loro quadri diventano l’occhio della tigre: istinto puro e controllo, concentrazione davanti alla preda, potenza da scaricare con azioni rapide e dilanianti. La pittura, in fondo, appare sempre più simile alla biologia della natura: e ragiona con passaggi che imitano la rigenerazione implacabile della vita.
Edoardo Bernardi nato a Cori nel 1980
Renato Rubini nato a Bari nel 1977 Enatalem D. Zeleke nata ad Assela (Etiopia) nel 1986
ROOMBERG PROJECT SPACE di ROMBERG ARTE CONTEMPORANEA PRESENTA MATTEO CREMONESI / SILVIO GIORDANO / CLAUDIO SPOLETINI / VIDEO DI ANDREJ MUSSA IN PhotoReload (Augmented Reality) A cura di ITALO BERGANTINI e ALESSANDRO TRABUCCO INAUGURAZIONE SABATO 25 FEBBRAIO 2012 ORE 17-20 ROOMBERG project space / Viale Le Corbusier 39 - Torre Baccari - ground floor / LATINA Periodo: 25 FEBBRAIO > 25 MARZO 2012 orario di galleria: lunedì 16-19,30 / martedì - sabato 10-13 / 16-19,30 / lunedì mattina su appuntamento info: T. e F. +39 0773 604788 – M. +39 334 7105049 e.mail: [email protected] / sito: www.romberg.it Sabato 25 febbraio nello spazio ROOMBERG, al piano terra del grattacielo Baccari, si inaugura Augmented Reality, terza tappa della rassegna PhotoReload. La mostra presenta i lavori fotografici di Matteo Cremonesi, Silvio Giordano, Claudio Spoletini e un video di Andrej Mussa. Col termine “Augmented Reality”, Realtà Aumentata, si indicano le possibilità offerte dalla tecnologia digitale di potenziamento della realtà effettiva attraverso l’utilizzo di applicazioni grafiche, audio, video e di localizzazione geografica. Per effetto di una trasposizione metaforica, possiamo adattare questo termine a quella fotografia che tende a proporre una visione della realtà modificata alla fonte, cioè con l’aggiunta (aumento) di informazioni (digitali, ma anche manuali o concettuali) in grado di proporne una nuova ed inedita esperienza visiva. Matteo Cremonesi raffigura una realtà dominata da atmosfere gotiche, ambienti abbandonati a se stessi sovrastati da cieli carichi di nuvole minacciose, ma attraversate da raggi solari che ne accentuano il simbolismo sacro; la caratteristica principale delle immagini di Silvio Giordano è l’impatto immediato, l’efficacia di una comunicazione diretta, perfettamente in linea con la necessaria sintesi visiva tipica della nostra epoca. L’artista riflette su questioni di attualità sociale e politica mettendo in risalto problematiche di particolare urgenza storica; l’approccio alla realtà di Claudio Spoletini è “analogico”, nel senso di artigianale, con un risultato in perfetta simbiosi tra ciò che è vero e artefatto, inserito manualmente dall’artista nella scena, piccoli set con giocattoli integrati per mezzo dell’illusione ottica della ripresa in prospettiva, che annulla la linea di demarcazione tra i due differenti piani di visione. Andrej Mussa utilizza il video come proprio medium espressivo privilegiato, indagando in profondità quei moti dell’animo più intimi e nascosti (sentimenti, paure, gioie, speranze) che si manifestano attraverso sguardi o gesti, sovrastrutture rituali che enfatizzano ed alterano l’aspetto concreto della realtà quotidiana. La rassegna, pensata e costruita per ROOMBERG project space, vuole tracciare un percorso omogeneo di ricerca sull’attuale 'stato dell’arte' della fotografia e della videoarte, incentrato soprattutto sul concetto di 'analisi' e di 'ricarica' (Reload - quindi una sorta di 'presa di coscienza') in relazione ad un pensiero digitale che condiziona sempre di più la vita contemporanea. Obiettivo delle 5 mostre è presentare lavori fotografici e video nei quali la presenza dell’elaborazione digitale risulterà essere a volte determinante, ma mai predominante, a volte soltanto pensata ma non attuata, ciò significa che la tecnica adottata da ciascun artista accoglie le potenzialità offerte dalle nuove tecnologie senza esserne dominata, ottenendo risultati al confine tra il reale e l’immaginario, sino alla sensazione di non riuscire ad individuare la natura originaria dell’immagine stessa. Matteo Cremonesi è nato a Milano nel 1986 / Silvio Giordano è nato a Potenza nel 1977 Claudio Spoletini è nato a Roma nel 1949 / Andrej Mussa è nato a Como nel 1970