L’ordine nascosto

Informazioni Evento

Luogo
PARCO ARCHEOLOGICO DI VEIO
Via della Giustiniana, 959, interno 20A, Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
03/06/2023

ore 15.30

Contatti
Telefono: +39 3408060113
Email: f.r.depaolis@gmail.com
Biglietti

ingresso libero

Curatori
Francesca Romana de Paolis
Uffici stampa
MARIA BONMASSAR
Generi
arte contemporanea, collettiva

Un giardino privato di Roma, nel complesso del Parco Archeologico di Veio – laddove sorgono le vestigia dell’antica città etrusca – accoglie la mostra collettiva di arte contemporanea L’ORDINE NASCOSTO, a cura di Francesca Romana de Paolis.

Comunicato stampa

Un giardino privato di Roma, nel complesso del Parco Archeologico di Veio - laddove sorgono le vestigia dell’antica città etrusca - dal 3 giugno al 3 luglio 2023 accoglie la mostra collettiva di arte contemporanea L’ORDINE NASCOSTO, a cura di Francesca Romana de Paolis.
Undici artisti - Yo Akao, Sergio Baldassini, Antonio Barbieri, Alberto Emiliano Durante, Emanuele Giannetti, Chiara Lecca, Giulia Manfredi, Alice Padovani, Fausto Roma, Silvia Scaringella e Ludovico Tersigni – si sono misurati con l’eterno topos del giardino, ridelineando lo spazio secondo una mappatura cognitiva.
Sculture e installazioni sperimentali s’intersecano fra loro restituendo, in modo mimetico, quanto appreso dall’inconscio della terra che, prima di essere locus amoenus o palus tartarica, è natura che preme e induce all’inabissamento spirituale della psiche e a quello materiale del corpo.
Il giardino, di proprietà degli artisti Alberto Emiliano Durante e Giulia Manfredi, diventa così luogo di analisi dei sottolivelli della coscienza, tensione ontica verso le radici. Intimo recupero di una connessione con quella rete di piccoli e grandi innesti naturali che rispecchiano l’essere umano.
Ogni artista, attraverso un’opera o un gruppo di opere, ragiona su ciò che scrisse il filosofo Jaques Lacan: “l’inconscio è strutturato come un linguaggio”. La sfida è captarne la logica, distinta rispetto a quella che regola il piano della coscienza.
Il pubblico viene guidato attraverso un itinerario concettuale in cui ogni lavoro è situato in un punto preciso, secondo il disegno della Spirale Aurea.
L’invito è quello di varcare la soglia del giardino dell’inconscio per cercare dove si nascondono - tra prospettive inedite e richiami al mito, alle filosofie orientali, al mondo animale e vegetale - i molteplici aspetti dell’interiorità.