Lorenza Boisi – In fondo al giardino un volto verde
Lorenza Boisi da sempre si dedica alla pittura e, negli ultimi anni, riserva una peculiare ricerca alla pratica della ceramica contemporanea.
Comunicato stampa
Lorenza Boisi da sempre si dedica alla pittura e, negli ultimi anni, riserva una peculiare ricerca alla pratica della ceramica contemporanea.
È attiva anche in ambiti diversi quali tutoring, curatela indipendente e direzione artistica, autrice di alcune pubblicazioni, è fondatrice di due importanti spazi per la promozione dell’arte italiana quali CARS ad Omegna in Piemonte e MARS.
Al MIC di Faenza l’artista presenta un'indagine figurale nell'immaginario polisemico della rappresentazione. Dal mito della “statua animata” al Déjeuner sur l'Herbe, attraverso significati e significanti diversi, immanenti e fenomenici, richiamando così una somma alta della sua storica produzione di pittura e ricerca ceramica.
La personale che Lorenza Boisi presenta all’interno delle stanze del MIC non è una mostra antologica di sculture scelte, ma una selezione di nuove opere, tutte concepite come site specific per gli spazi del museo. E tuttavia vi è nella selezione dei pezzi scultorei e nell’elaborazione della performance, che animerà tanto le opere quanto gli spazi del piano superiore del museo, tutto il senso della ricerca dell’artista.
"In questa selezione la dimensione inconscia, sottesa a tanta pittura, si manifesta proprio nel desiderio, lo stesso desiderio che Pigmalione – prodromo scultore – nutriva per la sua scultura, così perfetta, più perfetta di qualunque donna. - spiega la curatrice Irene Biolchini - All’interno delle sale dei “bianchi di Faenza” Lorenza Boisi interviene con un’inondazione di colore, di vita, di desiderio. I tre performers che popolano le sale del museo, seminudi nella loro provocante giovinezza, sembrano dare corpo al desiderio di Pigmalione: riattivano, in tutta la loro seduttività, la sensualità della scultura. Gli oggetti che i ragazzi portano in mano non sono strumenti neutri, accessori alla messa in scena, ma vere e proprie sculture. Le stesse sculture che torneranno inanimate sui plinti per tutta la durata della mostra. Inanimati, ma non morti. Vi è in questa rivilitalizzazione della scultura il monito di Martini che scriveva: la statuaria è morta".
La mostra inaugura il 13 ottobre (ore 18.30) con una performance a cura dell'artista di Lorenza Boisi, Lorenzo Carpinelli, Camilla Lopez, Anna Clara Conti.
La mostra, a cura di Irene Biolchini e Massimiliano Fabbri, si colloca all'interno della dodicesima edizione di Selvatico, quest’anno dedicata al tema della foresta (Pittura, Natura, Animale) - progetto biennale di Massimiliano Fabbri che si sviluppa conivolgendo diversi spazi espositivi in Romagna e si colloca all'interno della Settimana del Contemporaneo e del festival di teatro e performance WAM! per celebrare la Giornata del Contemporaneo indetta da Amaci.