Lorenzo Commisso – Ingrandire un’idea
La ricerca artistica di Lorenzo Commisso è parte di una visione ironica e cinica, che accoglie lo spettatore avvolgendolo in un’atmosfera familiare e pop, dall’inattesa capacità di trasformazione in vortice psicotico di enigmi estetici.
Comunicato stampa
Inaugura mercoledì 4 febbraio 2015 alle ore 18.00, presso lo spazio scatolabianca(etc.) di Milano Ingrandire un'idea, mostra personale di Lorenzo Commisso, a cura di Martina Cavallarin e Stefano Monti.
La ricerca artistica di Lorenzo Commisso è parte di una visione ironica e cinica, che accoglie lo spettatore avvolgendolo in un'atmosfera familiare e pop, dall'inattesa capacità di trasformazione in vortice psicotico di enigmi estetici. Ingrandire un'idea, si struttura in una composizione di piccole installazioni, nel tentativo di potenziare il valore comunicativo di un manufatto di uso comune. Piccoli oggetti di basso costo diventano i soggetti messi in condizione di sprigionare il loro massimo valore filosofico. Il processo fondamentale è quello di accostare, montare e spostare continuamente le parti che compongono il progetto, al fine di riflettere sulla possibilità di un cambio prospettico e di una riorganizzazione della visione per arrivare a modificare la normale percezione del linguaggio. L'artista studia questioni complesse e semplifica, sottrae continuamente ed è proprio dalla detrazione reiterata ottenuta con questo processo che nasce il suo opposto, ovvero l'accumulo.
Ingrandire un'idea include anche COLORA (con Rachele Burgato), ultimo progetto performativo audio video di Commisso, intitolato The Zebra Crossing, un esperimento sinestetico, un tentativo di comprendere come la percezione di un’immagine filmica viene influenzata da un suono e viceversa. La specificità del progetto risiede nella scelta dei video, le cui parti sono selezionate in base al suono che producono. I video infatti sono registrazioni di ulteriori atti performativi, durante i quali vengono suonati degli strumenti o attivati degli oggetti. Si crea quindi un dialogo tra il reale e il fittizio della scena, tra video ed evento performativo, con un intreccio compositivo sempre differente. La ricerca che l’esibizione vuole sviluppare, parte dallo studio del doppio, come elemento spaziale, visivo e perturbante.
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Lorenzo Commisso è artista selezionato da Fondazione Bevilacqua LaMasa di Venezia per l'anno di residenza 2013, all'interno del quale viene premiato come vincitore del concorso Ceramica Contemporanea presso il Museo Carlo Zauli di Faenza (BO), con il progetto "Cheap Imitation". Ha esposto in varie mostre tra cui: (2014) Landshape, a cura di Chiara Moro e Stefano Monti, Spazio Ultra, Udine. In forma di ceramica. Arte contemporanea dal Museo Zauli, a cura di Stefano Coletto e Matteo Zauli, Fondazione Bevilacqua LaMasa, Palazzetto Tito, Venezia. Evoluzione, a cura di Marco Tagliafierro, Galleria Monotono, Vicenza. (2013) Materia, a cura di Marco Tagliafierro, Fondazione Bevilacqua LaMasa, Palazzetto Tito, Venezia. Et un oseliera et non vi è, a cura di Gianluca D’Inca Levis, Dolomiti Contemporanee, Castello di Andraz (BL). (2012) Academy Awards, a cura di Cesare Pietroiusti e Filipa Ramos, Fabbrica del Vapore, Milano. (2006) Spazio FVG on Paper, a cura di Francesco Bonami e Sarah Cosulich Canarutto, Villa Manin Centro d’Arte Contemporanea, Codroipo (UD). (2004) Ad’a - Area d’azione, a cura di Roberto Daolio, Rocca Sforzesca di Imola, Imola, (BO) (2003) Lab.03, a cura di Roberto Daolio, Via Farini, Milano. Art Lab, Atelier 25, Reggio Emilia. Accademia in stazione, a cura di Roberto Daolio, Stazione Centrale di Bologna, Bologna. (2001) Corsie, a cura di Concetto Pozzati, Atelier Pozzati, Barricella (BO). Il lavoro di Commisso è spesso contaminato dal pensiero musicale, sono infatti numerosi i progetti nati in questo ambito: Il Moro e il quasi Biondo (Roberto D'agostin, Mario Ruggero, Manuel Pitton, Matteo Dainese), Papier Collés (Stefano GIust, Alan De Cecco), OK NO (Blu, Giotto, Cane di Coda), con cui vince il Premio Nazionale delle Arti Tecnologiche di Roma nel 2004. Nello stesso anno lavora come sound designer per Cosmesi, (Eva Geatti e Nicola Toffolini) all'interno dello spettacolo di teatro contemporaneo "Avvisaglie di un cedimento strutturale".