Lorenzo Montinaro
Lorenzo Montinaro presenta Edicola Radetzky, mostra personale a cura di Arnold Braho.
Comunicato stampa
Sulla parte alta della darsena milanese, un fioco segnale luminoso. A guardarlo bene pare un piccolo faro dalla corporatura metallica, una struttura architettonica che normalmente avrebbe la funzione di scandire ritmicamente la linea estrema da cui ci si affaccia sul mare, ma anche una macchina di geolocalizzazione volta a inscenare simbolicamente un punto d’arrivo — un riferimento verso il mondo.
Edicola Radetzky è stata trasformata per l’occasione da Lorenzo Montinaro in una macchina luminosa, un segno temporale capace di scandire il tempo, che è quello immanente alla mostra, o meglio delle mostre fino ad ora messe in scena all’interno dello spazio espositivo, e di tutte quelle che ne hanno fatto parte. Ecco allora che non è una intrinseca direzione del tempo a rendere determinato il passato, ma come erano disposte le cose a un certo punto in quel tempo, le tracce incise in quel disequilibrio.
Edicola Radetzky si presenta per questa occasione come un progetto in cui la forma descritta dalla sua assenza cattura perfettamente un paradosso: quello di seguire attraverso il tempo ciò che lascia un segno, essendo presente e non allo stesso tempo.