Lorenzo Polimeno – Con-finibus
Nella mostra “Con-finibus” il pittore e poeta Lorenzo Polimeno presenta un triennio di attività, affiancando lavori recenti ad opere più datate e ribadendo la teoria artistica del Marginalismo, provocatoria proposta di un mondo policentrico, fatto di centri e scambi paritetici e non subordinati.
Comunicato stampa
Gli affascinanti spazi del Palazzo Baronale di Nociglia tornano ad animarsi nel segno dell’arte contemporanea. Dopo la personale di Tarshito, a cura di Marina Pizzarelli, nel 2013, e la collettiva “Silenti stanze”, a cura di Carmelo Cipriani, nel 2014, un nuovo evento espositivo è allestito nello storico edificio. Nella mostra “Con-finibus” il pittore e poeta Lorenzo Polimeno presenta un triennio di attività, affiancando lavori recenti ad opere più datate e ribadendo la teoria artistica del Marginalismo, provocatoria proposta di un mondo policentrico, fatto di centri e scambi paritetici e non subordinati.
Ecco come Carmelo Cipriani, curatore della mostra, descrive la ricerca dell’artista:
“Nativo di Sogliano Cavour, Polimeno non ha mai abbandonato il Salento, diventato per lui il trampolino di lancio per un riscatto artistico delle periferie. All’emigrazione e all’autocommiserazione che da sempre avvilisce gli artisti decentrati, il pittore e poeta salentino reagisce recuperando l’aspetto sorgivo e incorrotto della condizione marginale. Nei suoi lavori silenziose e rassicuranti figure abitano architetture bidimensionali, determinando atmosfere metafisiche a cui non sono estranei echi sironiani e asprezze transavanguardiste. Ne deriva una quotidianità visionaria, profondamente pensata e sofferta; una pittura marginale nella geografia quanto nella figurazione, eternamente sospesa tra realtà e astrazione.
Anche tecnicamente la sua opera è audace. Da anni sperimenta procedimenti nuovi, con dedizione d’artigiano e puerile voglia di scoperta. Negli assemblaggi materiali eterocliti (cartone, nastro adesivo, tessuti, viti, ecc.) si stratificano l’uno sull’alto, rivelando capacità compositiva e sensibilità cromatica. La pittura, martoriata da punteruoli, viti filettate, inserti materici, conquista la terza dimensione, reale e non fittizia. Nella sua vasta produzione si passa dai “Motivi spagnoli”, in cui l’iconografia iberica si stempera nella sintassi visionaria, alle recenti sculture di carta, eteree e sognanti, riproducenti scene fanciullesche cariche d’incorrotta spensieratezza.
Nel prestigioso edificio nocigliese Polimeno presenta un triennio di attività, Presenza immancabile, quasi una firma iconica, è quella dei “Villages” fantasiose reinterpretazioni delle piazze dechirichiane oltre che trasposizioni contemporanee di città ideali rinascimentali. In essi i vani cubici sacrificano la tridimensionalità per costruire eteree architetture: vedute urbane di fantasia, bidimensionali e coloratissime, infantili nella resa e dense nei rimandi figurali e concettuali. Ultimo approdo del suo iter creativo sono gli “Artefatti”, opere in cui lo stile dell’artista, ironico e volutamente sgrammaticato, è ravvisabile ma non scontato. In essi l’artista interviene in maniera seriale per mezzo di piccoli stampi da lui stesso creati, coniugando accenti pop alla consueta vena poetica ed evocativa. Pesci, uccelli, minuti edifici memori dei villages, si ripetono incessantemente creando inedite texture iconiche. Vere e proprie scritture segniche lanciate all’infinito in uno sguardo ironico sul mondo, in una reinterpretazione vivace del reale”.
Lorenzo Polimeno è nato a Sogliano Cavour (LE) nel 1952. Studia presso l’Istituto Magistrale e frequenta gli ambienti artistico-letterari di Urbino, dove consegue la laurea in Lingue e Letterature Straniere e conosce Carlo Bo, il primo ad apprezzare i suoi lavori. Artista eclettico e sperimentatore, sin dagli anni Settanta, opera con diverse tecniche e materiali, come gesso, colla, vernici, smalti, olio, acrilici, transfer con emulsioni, getto d’inchiostro e arte digitale, assemblaggi. Dopo la prima mostra personale, allestita nel 1976 presso l’Hotel Joli Park di Gallipoli (LE), con presentazione critica di Vittorio Balsebre, prende parte a collettive ed allestisce numerose personali. Tra queste quella nel 2002 a Palazzo Giovine di Molfetta (BA), nel 2007 nella Galleria Estrarte di Prato e in Palazzo Ferrari a Parabita (LE), nel 2008 nel Chiostro delle Clarisse di Terlizzi (BA), nel 2009 nel Palazzo della Cultura di Parabita (LE). Nel 2010 il Castello di Acaya, presso Vernole (LE), ospita una sua antologica sul tema del Marginalismo, curata da Carmelo Cipriani e organizzata in collaborazione con l’Istituto di Culture Mediterranee. Tra il 2013 e il 2014 porta avanti il progetto itinerante “Visita di cortesia” esponendo le sue opere in contesti storici privati in diversi centri salentini. A Napoli, nei locali della Banca Sella, è attualmente in corso la sua personale “On the bank roads”.
Dopo l’iniziale periodo dell’astrattismo e descrittivismo lirico, si orienta verso una pittura innovativa nello stile, fantasiosa nei soggetti, contemporanea nelle tecniche.
In ambito letterario, ha pubblicato Poesie da Parete (Editrice Salentina, 1993, prefazione di Carlo Bo, con disegni originali), La Finestra rotta (Manni Editore, 2000, prefazione di Claudio Gorlier) e Dai margini (Lupo Editore, 2009).