Louis Cane – Barley Sugar
La mostra comprende diverse sculture in bronzo e una serie di dipinti astratti che mettono in risalto la più recente produzione del maestro francese.
Comunicato stampa
The exhibition brings together several bronze sculptures, alongside a series of abstract paintings that shed light upon the most recent production of the French master.
The main room of the gallery is organised as a sort of wunderkammer, with all the sculptures displayed in a row and exposing their bold and cheerful shapes. They all resemble female figures playing with or laying upon an insecticide air-pipe. These painstakingly assembled objects recall the fragile and exhilarating balance of aerospace technology. Nevertheless, the colours and poses of these figures also reveal their fluctuating moods. They are joyful, yet somehow meditative and even nostalgic. Indeed, they have been caught by the artist in their stubborn eagerness to learn to fly by employing a fly-tox air-pipe.
All spread around the several rooms of the gallery, the paintings further develop the artist’ need to chisel contradictory feelings out of the physical quality of colours. All made by resin on stainless wire netting, these oeuvres are part of the latest body of work produced by Cane. They emphasise the most peculiar aspects of Cane’s life-long research: his keenness to capture and mirror light, to stimulate pleasure through colours and to use unconventional supports in order to shape new possibilities of what a painting can be. The self-evident procedure that makes them look as assemblages of several monochromes is also stressed out by the use of the open frame that places them in line with Cane’s renowned Sol-Mur paintings (1972-79). As these expand the canvas (and the chromatic physicality of its surface) to the floor, the resin works underscore the physical quality of light through the radical exposure of the paintings’ support.
Once again, Louis Cane breaks down the hackneyed art historical canons that still limit our understanding of contemporary art. There is no distinction of high and low culture in his work. Precious materials like bronze are mixed with humble objects like fly-tox, and a wire netting replaces the more traditional canvas in his paintings. Furthermore, as this exhibition aims to show, the chromatic research undertaken by Cane mainly through painting also nurtures sculptural processes, whilst the resin works put an emphasis on support and materials as never before in painterly practice. This way, this exhibition at T293 poses itself as a critical analysis of Cane’s practice organised spatially and visually, and through this study, aims to foster a different understanding of the legacy of conceptual art in the contemporary field.
Louis Cane
Barley Sugar
16 dicembre 2015 – 6 febbraio 2016
Opening 15 dicembre 2015, ore 19
Via G. M. Crescimbeni 11, Roma
T: +39 06 88980475
[email protected]
La mostra comprende diverse sculture in bronzo e una serie di dipinti astratti che mettono in risalto la più recente produzione del maestro francese.
La stanza principale della galleria è stata pensata come una sorta di wunderkammer, con tutte le sculture disposte l’una accanto all’altra a mostrare le loro forme allegre e audaci. Ritraggono figure femminili colte nell’atto di giocare con il tubo di un insetticida, o di meditare distese su esso. Questi oggetti meticolosamente assemblati rievocano il fragile ed entusiasmante equilibrio della tecnologia aerospaziale. Ciò nonostante, i colori e le pose di queste figure rivelano altresì i loro umori altalenanti. Sono gioiose, eppure vi è in loro qualcosa di contemplativo e persino nostalgico. In effetti, l’artista ha deciso di ritrarle nella loro ottusa volontà di imparare a volare con l’aiuto di un insetticida fly-tox.
Sparsi per le diverse stanze della galleria, i dipinti sviluppano ulteriormente il bisogno dell’artista di modellare sentimenti contraddittori tramite l’uso sapiente delle qualità fisiche del colore. Tutti composti di resina su rete metallica inossidabile, queste opere fanno parte di un recentissimo corpo di lavori. Enfatizzano gli aspetti più peculiari della ricerca artistica di Cane lunga una vita intera: il suo acume nel catturare e riflettere la luce, di stimolare piacere tramite i colori e di utilizzare strutture non convenzionali così da individuare nuove possibilità di ciò che un dipinto può essere. La tecnica di per sé evidente che li fa apparire come assemblaggi di diversi monocromi è ulteriormente messa in evidenza dall’uso del telaio aperto, cosa che avvicina queste opere ai famosi dipinti Sol-Mur (1972-79). Come questi ultimi estendono la tela (e le qualità cromatiche della sua superficie) fino al pavimento, così i lavori in resina mettono in risalto le qualità materiche della luce attraverso la radicale esposizione del supporto del dipinto.
Ancora una volta, Louis Cane abbatte gli inflazionati canoni della storia dell’arte che limitano la nostra comprensione dell’arte contemporanea. Non vi è più distinzione alcuna tra cultura alta e cultura bassa nel lavoro di Cane. Materiali tanto preziosi come il bronzo sono assemblati con oggetti umili come il tubo di un insetticida, mentre nei dipinti in mostra una rete metallica sostituisce la più tradizionale tela. Inoltre, come questa mostra si propone di evidenziare, la ricerca cromatica condotta da Cane principalmente attraverso la pittura si nutre anche di processi scultorei, mentre i dipinti in resina enfatizzano la struttura e i materiali come mai prima nella pratica pittorica. In questo modo, la mostra alla T293 si pone come un’analisi critica, organizzata visivamente, della pratica artistica di Cane, e proprio attraverso questo studio, aspira a promuovere una diversa interpretazione dell’eredità dell’arte concettuale nell’arte contemporanea.