Louise Bourgeois. Falli ragni e ghigliottine
Un avvincente e imprevedibile monologo che mette in scena il furore creativo di una delle più grandi artiste del ’900. Consapevolmente anticonvenzionale, modestamente geniale, Louise Bourgeois è stata una straordinaria interprete dell’arte e dell’universo femminile.
Comunicato stampa
Un avvincente e imprevedibile monologo che mette in scena il furore creativo di una delle più grandi artiste del ’900. Consapevolmente anticonvenzionale, modestamente geniale, Louise Bourgeois è stata una straordinaria interprete dell’arte e dell’universo femminile.
Fare arte non è una terapia,
è un atto di sopravvivenza.
Scomparsa nel 2010 a New York all’età di 98 anni e mezzo, la scultrice di origine parigina, consacrata al vasto pubblico alla Biennale di Venezia nel 1993, è l’emblema di un secolo di turbamenti, delicatezza e violenza (subita), emozioni e irripetibilità.
Ingiustamente considerata un’artista scandalosa ed erotica, Louise Bourgeois fu famosa per i simbolici ragni enormi, i provocatori falli giganteschi, le gabbie e le ghigliottine issate sui tetti delle case borghesi. Lo spettacolo teatrale riflette il carattere onirico delle sue opere e riprende i temi cari all’artista, come la famiglia e la solitudine, l´io e il suo doppio. Il diario di una vita alla ricerca del dialogo, che il palco rivolge allo spettatore, ricordandogli il ruolo dell’infanzia nella vita adulta.