Louise Manzon – Aion

Informazioni Evento

Luogo
CIRCOLO DEL MINISTERO AFFARI ESTERI
Lungotevere Dell'acqua Acetosa 42, Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
10/05/2018

ore 18 su invito

Artisti
Louise Manzon
Generi
arte contemporanea, personale

Continua il percorso della scultrice Louise Manzon incentrato su tematiche contemporanee.

Comunicato stampa

Sarà allestita a Roma, presso il CIRCOLO DEGLI ESTERI (Lungotevere dell'Acqua Acetosa 42) la nuova mostra di sculture di LOUISE MANZON "AION", dal 10 maggio al 3 giugno 2018.

Continua il percorso della scultrice Louise Manzon incentrato su tematiche contemporanee.
Le figure femminili, fin dalle sue prime mostre che rimandavano alla cura dell'ambiente e alla ricerca della propria interiorità, hanno sempre rivestito, per l'artista, il ruolo di attente custodi del segreto dell'esistenza. Con questa mostra, "Aion", le donne continuano ad essere portatrici di vita, custodi di sogni e speranze. Venti sculture ricoperte di materiali poveri -fili di ferro, frammenti di reti metalliche, cocci di ceramica- incoronate come vere regine, sono le interpreti della forza e della dignità umana. Con esse, Louise Manzon offre una riflessione sul processo migratorio, dramma epico del nostro tempo.

Dalla presentazione di Luca Beatrice:
"L’esercito polimaterico realizzato da Louise Manzon è un gruppo di regine vestite da quei flutti che tutto inghiottono e rigettano. Non sono armate bensì imprigionate in un’armatura. Un’armonia di forme che avanza, non si arresta, vola se necessario, s’innalza a pelo d’acqua e cammina col capo dritto, senza voltarsi indietro. Schierate in gruppi o singolarmente, senza mai tradire la propria unicità, le regine di questa pacifica armata sono icone contemporanee di un percorso terreno che riconduce alla storia dell’umanità. Rappresentano il simbolo folgorante di quel viaggio “low cost” su imbarcazioni tristemente destinate al naufragio, il tema più drammatico degli anni duemila (...).
Louise Manzon mette in mostra l’immaginario della donna intesa come custode del principio creatore e madrina di un tempo trascendente e assoluto, secondo una definizione data dalla classicità e incarnata nella parola che dà il titolo alla mostra, Aion. Secondo gli antichi greci c’erano tre modi di indicare il tempo, Aion, Kronos e Kairos. Aion rappresenta l’eternità, il tempo lungo della vita, il divino principio creatore inesauribile.
Un titolo suggerito dalla stessa artista perché, spiega, “rispecchia il perenne processo migratorio nella storia dell’uomo, che persiste da sempre e ci sarà per sempre, in quanto insito nella natura umana”(...).
Aion, figure fragili e resilienti, capitoli isolati di una storia collettiva di cui siamo testimoni e da cui discendiamo. Eternamente presenti come il mistero che le riveste. Louise Manzon scandaglia la paura dell’altro e dell’alterità riportando la cronaca in una prospettiva fluida, dove la disperazione lascia spazio alla naturale vocazione del genere umano, la ricerca della bellezza e della verità".

LOUISE MANZON è nata nel 1961 a San Paolo del Brasile ed è cresciuta in una famiglia cosmopolita, formandosi tra il Sud America, l’Europa e gli Stati Uniti.
Nel 1984 si è laureata in Disegno Industriale presso la Fondazione “Armando Alvares Penteado” di San Paolo. Dopo due anni di collaborazione con uno studio di architettura internazionale ha deciso di proseguire gli studi presso il Pratt Institute di New York, dove si è misurata con diversi linguaggi espressivi e stili artistici.
Dopo il master in Disegno Industriale ha lavorato come designer presso l’agenzia Young & Rubicam di New York City. Nel 1992 ha fondato il proprio studio di visual design, che ha sviluppato diversi progetti tra gli Stati Uniti e l’Europa.
Nel 2004 ha deciso di dedicarsi completamente alla scultura. Ha frequentato l’Art Student League e la National Academy Museum and School of Fine Arts di New York.
Le sue sculture sono state esposte in Svizzera, negli Stati Uniti e in Italia. Hanno scritto del suo lavoro Philippe Daverio, Achille Bonito Oliva, Alain Elkann.