Louise Manzon – Nell’Oceano di Tethys
Nell’Oceano di Tethys si muovono creature fantastiche, pesci primordiali realizzati da Louise Manzon, scultrice brasiliana che da vent’anni vive e lavora a Milano.
Comunicato stampa
Lunedì 3 giugno, l’Acquario Civico presenta la mostra Nell’Oceano di Tethys di Louise Manzon, promossa e prodotta dal Comune di Milano _Cultura e Acquario Civico con il sostegno di One Ocean Foundation e curata da Marina Mojana.
Nell’Oceano di Tethys si muovono creature fantastiche, pesci primordiali realizzati da Louise Manzon, scultrice brasiliana che da vent’anni vive e lavora a Milano.
Scolpite in ampie spirali nel marmo bianco statuario o modellate in guizzi vibranti nella terracotta dipinta, queste creature marine accompagnano la dea greca che generò migliaia di divinità, personificazioni di mari, fiumi e sorgenti di tutto il mondo.
«Nella visione poetica proposta dall’artista Manzon per gli spazi dell’Acquario Civico di Milano, la Titana Tethys diventa un’installazione scultorea site specific, in cui la figura femminile, dalla grande forza purificatrice, è in grado metaforicamente di attrarre a sé la plastica inquinante - che sta soffocando e distruggendo il suo mondo acquatico - per trasformarla in alghe, spuma del mare e acqua pura» chiosa Marina Mojana.
La tecnica utilizzata dall’artista nel realizzare la monumentale installazione, creata con una fusione audace di materiali (fili di ottone, rete metallica, ceramica, stucco, pigmenti naturali, quadranti di orologi in ottone e plastica abilmente cuciti a mano), vuole sottolineare l’importanza del riciclo di sostanze inquinanti e dell’uso sostenibile delle risorse anche nella pratica artistica.
Il percorso della mostra presenta 20 opere tra sculture e tele estroflesse che raccontano di un mondo puro e incontaminato. Accanto a otto pesci in ceramica smaltata e a due in marmo bianco statuario sono esposte per la prima volta dieci inedite estroflessioni create dall’artista con una tecnica sperimentale che ne mette in evidenza la tridimensionalità.
Louise Manzon manipola la superficie della tela in modo da aggettare verso l’esterno la forma di un pesce dalle ampie spire; su ogni forma estroflessa l’artista sovrappone poi diversi tipi di tessuti sui quali è stata stampata l’immagine della stessa creatura marina. Le estroflessioni di Manzon sono quadri in bilico tra fotografia e scultura; le immagini dei pesci, sempre diverse, si dilatano nello spazio tridimensionale, tramite specifici accorgimenti tecnici, dando vita a un dinamico gioco di luci e ombre. I confini della tela tendono a scomparire per esaltare l’illusione cinetica di quanto in essa sta accadendo, trascinando lo spettatore in un mondo acquatico “nuovo”, puro e incontaminato.
«L'estroflessione delle mie tele - spiega l’artista - è una tecnica sperimentale che ho messo a punto di recente nel realizzare i quadri per l’Acquario. In occasione dell’One Ocean Week ho avuto l’opportunità di esplorare nuove vie e dimensioni, anche filosofiche. Durante questa fase di ricerca
ho trovato un punto di incontro tra la scultura e il supporto bidimensionale della tela. Con questo processo creativo riesco a fare respirare le foto dei miei pesci scolpiti, donando all’immagine stampata sulla tela una boccata d'ossigeno e liberandola dai suoi confini. In un certo senso - prosegue Manzon - anche i miei ultimi lavori sono sculture; sul tessuto traslucido e cangiante i miei pesci a bassorilievo non poggiano ma scorrono, s'inseguono, s'avventano».
Marina Mojana così definisce l’inconfondibile cifra stilistica di Louise Manzon: «Vivida immaginazione, sempre in dialogo con il tempo presente attraverso gli archetipi della Natura; raffinata manualità, sempre esercitata con pazienza e tenacia, costante ricerca di materiali di scarto con cui inventare inedite texture. Manzon è un’instancabile artefice di mondi sempre nuovi…».
La mostra inaugura la One Ocean Week Milano 2024, giunta alla sua terza edizione, che si terrà dal 3 al 9 giugno con eventi, incontri, installazioni artistiche e laboratori didattici per raccontare il valore straordinario degli ecosistemi marini e il ruolo di ognuno di noi nel tutelarli. L’opera di Louise Manzon si inserisce così in un progetto di sensibilizzazione e ispirazione al cambiamento, che mette ciascuno al centro della lotta per la preservazione dell’oceano e che ci invita a riflettere sulla bellezza e l’importanza dei mari primordiali stimolandoci a proteggerli.
La One Ocean Week è un’iniziativa ideata e promossa da ONE OCEAN FOUNDATION, realtà no-profit italiana dedicata alla tutela dell’ambiente marino, riconosciuta a livello internazionale come una piattaforma leader per lo sviluppo sostenibile. La Fondazione, guidata da un comitato scientifico internazionale, mira ad accelerare le soluzioni ai problemi dell'oceano ispirando leader, istituzioni e individui, promuovendo un'economia blu sostenibile con un impatto reale e migliorando la conoscenza dell'oceano attraverso l’ocean literacy. Negli ultimi anni, One Ocean Foundation ha coinvolto più di 28.000 persone attraverso oltre 350 progetti e attività portante avanti in Europa, Asia e America.
LOUISE MANZON- Bio
Nata a San Paolo in Brasile da genitori francesi, sin da bambina assimila il lato artistico della famiglia paterna. La nonna polacca Sophie, giunta a Parigi all’inizio Novecento, frequenta gli artisti russi dell’École de Paris come Marc Chagall, Sonya Delaunay e Oleksandr Archipenko; il padre Jean, nel Brasile degli anni Settanta del secolo scorso, è un affermato fotogiornalista, pioniere del documentario naturalistico e importante produttore cinematografico. L’ambiente del cinema è, dunque, un contesto familiare per Louise che, dopo la laurea in Disegno Industriale presso la Fondazione “Armando Alvares Penteado” di San Paolo del Brasile, amplia la sua formazione artistica conseguendo il doppio Master in Packaging Design e Graphic Design al Pratt Institute di New York. Lavora come designer presso l’agenzia Young & Rubicam di New York e nel 2004 decide di dedicarsi completamente all’arte della scultura.
Perfeziona le sue tecniche pittoriche e scultoree presso la Art Students League e la National Academy of Design di New York e, a partire dal 2012, inizia una ponderata e feconda attività espositiva in sedi pubbliche e istituzionali di Stati Uniti, Svizzera, Belgio, Francia e Italia, dove vive e lavora dai primi anni 2000. Personalità autentica, Louise Manzon attira l’attenzione di critici d’arte e scrittori di fama internazionale, da Philippe Daverio ad Achille Bonito Oliva, da Alain Elkann a Paul Laster e Luca Beatrice, che elogiano il suo talento e l’originalità del suo lavoro, in cui manualità, ricerca dei materiali di scarto e rimandi alla mitologia classica danno vita a un personale mondo fantastico, sempre in dialogo col tempo presente.
ACQUARIO CIVICO DI MILANO
L'Acquario Civico di Milano fu edificato nel 1906 nell'ambito dell'Esposizione Internazionale di Milano su progetto di Sebastiano Locati (1861-1939) ed è l'unico padiglione, costruito nel parco Sempione, a non essere stato smantellato una volta conclusosi l'evento. È il terzo acquario più antico d'Europa. Attualmente l’Acquario Civico di Milano, che è parte dell’Area Mostre e Musei scientifici del Comune di Milano, promuove attività di ricerca e di divulgazione nel campo delle scienze acquatiche. E’ un luogo dinamico, che propone eventi culturali incentrati sulla contaminazione tra arte e scienza, contribuendo ad arricchire l’offerta museale milanese. Oltre ai percorsi strettamente inerenti agli scopi di divulgazione scientifica, numerose sono le mostre d’arte contemporanea realizzate al suo interno. Dopo la ristrutturazione, su progetto degli architetti Piero De Amicis e Luigi Maria Guffanti, grande attenzione è stata rivolta all’attività espositiva dedicata all’arte contemporanea, arricchendo la mission dell’Istituto.