Luca Alinari – Ultimo viaggio ipnotico
In mostra una ventina di opere che costituiscono un piccolo e selezionatissimo percorso all’interno della produzione pittorica dell’artista, volto a indagare il passaggio dai lavori più noti e celebrati dalla critica e dal mercato alle nuove e recentissime sperimentazioni, altrettanto valide e fresche di rinnovato vigore e creatività.
Comunicato stampa
La Galleria Berga di Vicenza è lieta di ospitare la personale Ultimo viaggio ipnotico di Luca Alinari (Firenze, 1943), curata da Vera Agosti, dal 15 aprile al 14 maggio 2017. In mostra una ventina di opere che costituiscono un piccolo e selezionatissimo percorso all’interno della produzione pittorica dell’artista, volto a indagare il passaggio dai lavori più noti e celebrati dalla critica e dal mercato alle nuove e recentissime sperimentazioni, altrettanto valide e fresche di rinnovato vigore e creatività. E’ dunque un “viaggio”, come ricorda anche il titolo dell’esposizione; “ultimo” poiché il più prossimo, “ipnotico” perché magico e magnetico, un itinerario artistico ma anche un’esplorazione interiore di ciascuno e dell’identità dell’uomo in quanto tale. Ultimo viaggio ipnotico poi è il dipinto del 2015 esposto in mostra, un paesaggio fantastico calato nel nero che rappresenta il punto di arrivo e la trasformazione dei famosissimi paesaggi dell’autore: mondi di fiaba e di sogno, con persone e città, montagne e specchi d’acqua, azzurri romantici, rosa morbidi e rossi sensuali e raffinati, di cui compaiono due esempi in rassegna. Quindi la tecnica mista da trasposizione fotografica Duchamp del 1969 e una stellina nera (Cocciuto quadro, 2015) un esempio delle tele più amate dal grande pubblico, in cui lo sfondo scuro monocromo è punteggiato da miriadi di piccoli astri. E’ un soggetto ricorrente in tutta la storia dell’arte e l’artista lo pervade di profonda ironia, con quelle caratteristiche colte e intellettuali che sono vicine alla ricezione della Pop Art in Italia. E ancora opere più chiare e limpide, gentili nella loro luminosità, come Forza uguale e contraria del 1970 e Psiche del 2010, una personale rielaborazione del mito. Infine, le ultime creazioni, dove nel monocromo rosso (Io con te contro me, 2016) o nero (Troppi se, troppi ma, 2016), si stagliano innumerevoli elementi visivi decontestualizzati e bidimensionali, che prendono il posto degli astri e ci raccontano decine e decine di storie possibili, tratte dal quotidiano, con teste di uomini, mani, cani, scritte, oggetti, barche, cibo… Alinari utilizza gli elementi figurativi e calligrafici come se fossero concetti puri, forme geometriche astratte da collocare nel dipinto secondo uno schema compositivo fatto di equilibrio e dosata armonia. Un alfabeto visivo dalle molteplici e seducenti letture, per una pittura che sa emozionare e immediatamente conquistare, ma anche suscitare interrogativi e riflessioni in una viva comunicazione con l'osservatore.
Biografia:
Autodidatta, Luca Alinari viene presentato per la prima volta al pubblico nel 1968 con una personale presso la Galleria Inquadrature di Firenze. Tra il 1972 e il 1973 espone nelle principali gallerie private di Firenze, introdotto dal poeta e amico Alfonso Gatto. Nel corso degli anni Ottanta ottiene i primi riconoscimenti ufficiali con la partecipazione alla Biennale di Venezia nel 1982 e alla XI Quadriennale romana nel 1985. Nel 1990 è invitato a realizzare il "Cencio" per il Palio di Siena, il drappo che viene consegnato al vincitore. Si afferma sulla scena artistica nazionale nel 1993, in occasione della mostra antologica allestita presso Palazzo Reale di Milano. A Firenze nel Corridoio Vasariano degli Uffizi, dal 1999 è esposto il suo Autoritratto. Nel 2009 espone 45 opere al Beijin Today Art Museum di Pechino, al Centro per l'Arte Contemporanea SunShine di Shanghai e al Museo di Arte Contemporanea di Kun Shan, città satellite di Shanghai. Nel 2011 a Città di Castello è la volta della personale intitolata “Gelo”. Sempre nel 2011 disegna il logo dei Mondiali di Ciclismo 2013, per la prima volta con gare in Toscana. Nel settembre 2011 presso il Palazzo Medici del Vascello di Asti viene ospitata una sua importante esposizione. Nel 2014 è premiato allo Spoleto Festival Art e riceve il Premio Nazionale Castruccio. Nel 2015 ottiene il premio “Filo d'argento” per la pittura e la medaglia Florentia Mater. Nel 2016, la mostra delle opere degli anni Settanta a Palazzo Pitti a Firenze e l'antologica alla Casa del Mantegna di Mantova.