Luca Bellandi – No name blues
Esposte una ventina di opere che mostrano anche l’evoluzione dell’ultimo periodo, nel quale l’artista ha inserito la figura all’interno degli abiti, scegliendo forti contrasti di colore come il bianco su tela spatolata nera, o il rosso-bianco, perché ora, nella vita che conduciamo, non ci sono vie di mezzo, dobbiamo prendere decisioni che non contemplano mezzi toni, afferma l’artista in una recente intervista.
Comunicato stampa
La Mostra: un artista livornese contemporaneo che negli ultimi anni ha raccolto successi e consensi attraverso una serie di mostre allestite fra Italia, Europa e Stati Uniti, Luca Bellandi, a lui è affidata l’apertura della nuova stagione artistica della Galleria L’IMMAGINE di Cesena.
Esposte una ventina di opere che mostrano anche l’evoluzione dell’ultimo periodo, nel quale l’artista ha inserito la figura all’interno degli abiti, scegliendo forti contrasti di colore come il bianco su tela spatolata nera, o il rosso-bianco, perché ora, nella vita che conduciamo, non ci sono vie di mezzo, dobbiamo prendere decisioni che non contemplano mezzi toni, afferma l’artista in una recente intervista.
Quella di Bellandi, come per altri artisti contemporanei, è un’indagine sulla bellezza intesa nel suo caso, come segreto da scoprire.
“No name blues”, è un blues senza nome, dice Bellandi, dedicato a tutti coloro che decidono di rischiare, perché le anime che dipingo, sono come riferimento delle nostre scelte, quelle di ogni giorno, e come nel blues si cantano le vicissitudini del momento, io dipingo l’emozione che ogni attimo la vita mi da.
Il blues fa parte della mia vita così come tutta la musica che cerca l’anima.
I suoi soggetti sono in particolar modo le figure femminili, muse eteree vestite di abiti che disegnano un corpo solo intuito, invitandoti in maniera irresistibile, con la loro sensualità latente, ad entrare nel proprio mondo, donne che si possono solo immaginare, definite tra pieghe di tessuti drappeggiati e sfumature di colore.
Lilith è l’archetipo della donna libera, non sottomessa all’uomo ed al suo egoismo, non condizionata dalle sue imposizioni e dai suoi ricatti, le Muse di Bellandi sono questo: dipinte in gesti tipicamente maschili, impugnano una pistola, suonano chitarre o tamburi, rifiutano la loro esclusiva collocazione nell’ambito della purezza per svelare la loro libertà di espressione.
breve bio. Luca Bellandi nasce a Livorno nel 1962, dopo aver frequentato l’Istituto d’Arte di Pisa consegue la Laurea all’Accademia di Belle Arti di Firenze.
Attraverso le tante esposizioni allestite, in particolar modo negli ultimi anni, fra Italia, Europa e Stati Uniti nelle quali ha raccolto innumerevoli consensi di pubblico e critica, l’artista livornese è considerato uno dei pittori contemporanei fra i più interessanti.
Una recente mostra personale in spazi pubblici italiani, è stata aperta nei locali del MUMI-Museo Michetti di Francavilla in provincia di Chieti, fino ad arrivare alla recentissima installazione realizzata per Palazzo Huigens a Livorno.
Direzione: Maria Grazia Melandri