Luca Bertolo / Andro Eradze
Due mostre: personale di Luca Bertolo,
È POSSIBILE CAPIRE L’ESTATE con un corpo di lavori inediti e nel project space personale di Andro Eradze.
Comunicato stampa
SpazioA è lieta di presentare, Sabato 1 Ottobre, 2022, la mostra personale di Luca Bertolo,
È POSSIBILE CAPIRE L’ESTATE con un corpo di lavori inediti.
A quanto pare, c’è un gran bisogno di futuro. E fa sempre più caldo. I sinistri bagliori all’orizzonte non illuminano che idee vecchie, le stesse dai tempi di Achille o Gilgameš. Oh mare nero, mare nero. Ma chi lo vede poi? A perdita d’occhio, un’unica distesa di merci galleggianti che risplendono al tramonto. Dobbiamo attrezzarci per il futuro, si dice. Attacchiamoci a un osso. Ci vorrebbe una zattera: legati tra loro galleggiano anche i bazooka. E i fiori, a volte non ricordo più a che servono. Ah certo, a nascere. Ma insomma chi ci salva? Nell’attesa. Ci vorrebbe una bussola. Ci vorrebbe una Piccola Biblioteca Essenziale che si scriva da sola, passo passo. Vale la pena ripeterlo: un paesaggio non fa discorso, i baci non si lasciano capitalizzare, la musica è invisibile alle parole. Nelle nostre scatole verdi mancano le istruzioni per un corretto montaggio, è tutta qui la differenza tra una vita e un mobile smontato. Marcel Duchamp ce l’aveva col retinico, si dice. Mentiva. Figuriamoci, proprio lui che distingueva al volo un buon Brancusi. In generale, crediamo di guardare, ma non vediamo quasi niente (non capiamo quasi niente); e sbadigliamo annoiati da quel quasi. Il punto - scusate il tono didascalico - è che anche a guardare s’impara. Ci vuole allenamento. Come per pregare, suppongo. Ed ecco infine una buona notizia: l’arte è una forma di allenamento.
Walter Swennen: Tu usi gli acrilici?
Io: No, quasi mai.
Walter Swennen: Neanch’io, è orribile. Servono a fare quadri che rappresentano quello che conosci già.
Luca Bertolo
È possibile portare soccorso agli assediati. È possibile capire l’estate è il titolo di una poesia di Milo de Angelis.
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Luca Bertolo (1968, Milano, IT) frequenta dal 1987 al 1992 il corso di laurea in Scienze dell’Informazione all’Università Statale di Milano dove comincia a scrivere una tesi di logica matematica. Nel frattempo segue altri corsi d’arte e lavora come illustratore. Dopo un soggiorno a Londra torna in Italia e nel 1998 si diploma all’Accademia di Belle Arti di Brera. Nello stesso anno si trasferisce a Berlino, dove vi risiede fino al 2005. L’artista vive e lavora in un piccolo borgo in Toscana. Tra le mostre personali segnialiamo: CHI CI SALVA, Barriera, Torino (IT), Why Write? Why Paint?, SpazioA, Pistoia, (IT); Luca Bertolo, MART, Rovereto, (IT); Se non qui dove (If not Here, Where?), organizzata da MAN, Gavoi, Ex Caserma, Nuoro, (IT); Everybody is always right, Arcade, London, (UK); If Anything, Marc Foxx Gallery, Los Angeles, (USA); A Painting Cycle, a cura di Cecilia Canziani e Ilaria Gianni, Nomas Foundation, Roma, (IT). Tra le mostre collettive segnaliamo: Le realtà ordinarie, a cura di Davide Ferri, Palazzo de’ Toschi, Bologna (IT); Recto Verso, Fondazione Prada, Milano, (IT); Souvenir, a cura di Lucie Fontaine, Galerie Perrotin, Paris, (FR); Fig. 2: Natura Morta, a cura di Cecilia Canziani e Ilaria Gianni, GNAM, Roma, (IT); The Library of Babel / In and Out of Place, a cura di Anna-Catharina Gebbers, 176 / Zabludowicz Collection, London, UK. L’artista vive e lavora in un piccolo borgo in Toscana
Andro Eradze
Long Live the Night
project space
DA: SABATO 1 OTTOBRE, 2022 – dalle 15 alle 18
MART – SAB 11– 14 / 15 – 19 o su appuntamento
Years afterward in the dark
in the middle of winter I saw them again
the wild sloes on the terraces
flowering in the small hours
after a season of hard cold and the turning
of the night and of the year and of years
when almost all whom I had known there
in other days had gone
and the stones of the barnyard were buried
in sleep and other animals were no more
I watched the white blossoms open
in their own hour naked and luminous
greeting the darkness in silence
with their ancient fragrance
W.S. Merwin, 2001
[Anni dopo nel buio
del cuore dell’inverno le vidi ancora
le prugnole selvatiche che sbocciavano
sulle terrazze alle ore piccole
dopo una stagione di freddo spietato e il volgere
della notte e dell’anno e degli anni
in cui quasi tutti coloro che avevo conosciuto in quel luogo
in altri tempi se n’erano andati
e le pietre dell’aia erano sprofondate
nel sonno e gli altri animali non c’erano più
guardai i boccioli bianchi aprirsi
nella loro ora nudi e lucenti
per accogliere in silenzio l’oscurità
con la loro fragranza antica]
SpazioA è lieta di presentare, Sabato 1 Ottobre, 2022, Long Live the Night, la prima personale in Italia di Andro Eradze. Il suo lavoro è attualmente in mostra alla 59. Esposizione Internazionale d’Arte - La Biennale di Venezia, The Milk of Dreams, curata da Cecilia Alemani.
In questa mostra l'artista presenta una nuova serie di lavori che combinano fotografia, immagine in movimento e installazione. Idee conflittuali di natura e umanità si intrecciano nelle forme ricorrenti di strutture e recinzioni metalliche. Meccanismi di difesa, in forma di strumenti di segregazione creati dagli esseri umani e di sistemi integrati nella visione notturna di alcune specie animali, coesistono nell’ambiente ostile tratteggiato dall’artista nelle due sale dello spazio espositivo.
L’immagine fotografica è un linguaggio fondamentale nella pratica di Eradze. Fotografie e video sono sparsi nello spazio espositivo, come intermezzo tra le strutture difensive ornamentali. I temi esplorati nella mostra sono gli sforzi di cartografare i territori, proteggere la proprietà privata e separare lo spazio pubblico da quello privato, accanto al desiderio coloniale umano.
In questo contesto, la fotografia che ritrae animali impagliati in ambiente scientifico si manifesta come il leitmotiv di un sogno, o piuttosto di incubo. Gli animali morti che mimano quelli vivi con le loro posture e modalità espositive attirano lo spettatore in un territorio perturbante.
La notte è stata a lungo generatrice di un’abbondanza di mitologie, fiabe e motivi enigmatici per artisti, scrittori e musicisti. È considerata il momento in cui si viene rigettati in una mentalità di sopravvivenza. Qui la ragione deve essere rintracciata nelle debolezze fisiche e psicologiche, come una vista meno acuta e il terrore primordiale che altri occupino territori di solito occupati dagli esseri umani. “Tra il lupo e il cane” è un’espressione comune in Georgia e in altri paesi socialisti, e deriva dalla poesia classica: descrive in modo pregnante il momento del crepuscolo, quando un pastore non riesce più a distinguere un lupo da un cane, un amico da un nemico, il territorio privato dallo spazio pubblico. Ricalcando questo modo di dire, anche la mostra si struttura attorno alle tonalità e sfumature che si situano tra queste coppie di opposti.
Long Live the Night dedica generosamente tempo e spazio alle creature notturne, a una vita che sta al di là delle categorie create dagli esseri umani, quasi volesse liberare le specie dai laboratori scientifici e dai recinti per restituirle alla vita selvatica.
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Andro Eradze (1993) vive e lavora a Tbilisi, in Georgia. Utilizza media come la fotografia e il cinema digitale, oltre che installazioni site-specific. Il motivo centrale della sua pratica è il tentativo di identificare l’impatto umano sulla natura e il rapporto tra tutte le creature viventi. Geografie incolte stimolano l’artista a creare nuove forme di narrazione post-umana, che lui elabora mettendo in campo personaggi inquietanti, invitando lo spettatore in una prospettiva soggettiva, tra il reale e l’immaginario, con un senso sfaccettato di dislocamento ed esistenza fisica.
Ha partecipato a diverse proiezioni e mostre collettive, tra cui: 59° Biennale di Venezia Il latte dei sogni (2022) IT; The New Museum Screen Series, (2021) USA; LC-Queisser, It Remains an Open Horizon, (2020) GE; Film Festival Oberhausen, Everything Happened so Much, (2020) DE; 68 Project, Story as a Woven Carpet, (2019) DE; Frankfurt Fotografie Forum, Picture Languages (2018) DE; Frankfurter Atelier, Descriptions (2018) DE; Tbilisi Architectural Biennial Buildings Are Not Enough, (2018), GE.