Luca Campigotto – Wildlands and Cityscapes
La Galleria del Cembalo, in collaborazione con Bugno Art Gallery, apre al pubblico una mostra dedicata alla fotografia di paesaggio di Luca Campigotto, proponendo un confronto tra spettacolari scenari naturali e contesti profondamente urbanizzati, spesso ripresi di notte.
Comunicato stampa
La Galleria del Cembalo, in collaborazione con Bugno Art Gallery, apre al pubblico dal 28 marzo al 27 giugno 2015 una mostra dedicata alla fotografia di paesaggio di Luca Campigotto, proponendo un confronto tra spettacolari scenari naturali e contesti profondamente urbanizzati, spesso ripresi di notte.
“Amo la dimensione eroica dei paesaggi. La forza spudorata delle atmosfere, la bellezza delle luci. Rimesto in un confuso immaginario mitico e fisso il mio stesso stupore. Determinato a inseguire la meraviglia”, scrive Luca Campigotto.
Quelle di Campigotto sono fotografie di un viaggiatore che rivive le emozioni vissute nei racconti di altri grandi viaggiatori del passato, alternate, o sovrapposte, alle suggestioni immaginifiche del cinema e dei fumetti.
Dallo Stretto di Magellano alle sconfinate pianure della Patagonia, dal Marocco alla Strada degli Eroi sul Monte Pasubio, dall'isola di Pasqua ai ghiacci della Lapponia – Campigotto presenta la quiete e la dimensione contemplativa di luoghi appartati e selvaggi. L'intensità delle luci proietta scenari scabri e severi in vedute eroiche, trasformando ogni prospettiva documentaria in lettura poetica. Le immagini evocano lo spirito dei luoghi e, con intensità quasi catartica, ci ricordano l’urgenza di un'autentica coscienza ecologica.
Le fotografie di New York e Chicago, invece, si fondono in una Gotham City ricostruita dalla memoria, spesso intrisa di una luce vitrea e di un’atmosfera a volte smagliante di colori vivaci, altre volte avviluppata in sfumature tenui. Come in un viaggio sentimentale e visionario, dai ponti sull’East River all’Empire State Building, dalla metropolitana sopraelevata al teatro “Chicago”, ognuna di queste immagini scintillanti sembra lo scenario di un film.
La mostra Wildlands and Cityscapes si inaugura in concomitanza con la presentazione in Campidoglio del libro Roma. Un impero alle radici dell’Europa (edito da FMR) e dell’esposizione, presso l’Istituto Nazionale della Grafica, di una selezione di fotografie di Luca Campigotto tratte dal volume.
Luca Campigotto è nato a Venezia nel 1962, vive e lavora tra New York e Milano. Laureato in Storia Moderna, da oltre vent’anni lega la propria ricerca al tema del viaggio, fotografando il paesaggio e l’architettura. Ha realizzato progetti su Venezia, Roma, Napoli, Il Cairo, Londra, New York, Chicago, Tokyo, la Strada delle Casbah in Marocco, Angkor in Cambogia, il deserto di Atacama in Cile, la Patagonia, l’India, l’Isola di Pasqua, lo Yemen, l’Iran, la Lapponia. Ha esposto a: Mois de la Photo e MEP, Parigi; Somerset House, Londra; Galleria Gottardo, Lugano; IVAM, Valencia; The Art Museum e The Margulies Collection at the Warehouse, Miami; CCA, Montreal; MOCA, Shangai; Biennale di Venezia, Palazzo Ducale e Museo Fortuny, Venezia; MAXXI, MACRO, Museo del Vittoriano e Festival della Fotografia, Roma; Palazzo dela Ragione e Museo della Scienza e della Tecnica, Milano; MART, Rovereto. Sue opere fanno parte di collezioni private e pubbliche, tra cui: Maison Européenne de la Photographie, Parigi; Canadian Centre for Architecture, Montreal; Progressive Collection, Cleveland; The Margulies Collection at The Warehouse, Miami; The Sagamore Collection, Miami; Collezione Unicredit Group, Milano; Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino; Metropolitana di Napoli; MAXXI, Roma; Museo Fortuny, Venezia; Museo d’Arte Moderna e Contemporanea, Varese; Fondazione Cassa di Risparmio di Modena; Galleria Civica, Modena; Museo della Fotografia, Cinisello Balsamo; Museo Civico, Riva del Garda; CRAF, Spilimbergo. Ha pubblicato: Teatri di guerra, Silvana, Milano 2014; Gotham City, Damiani, Bologna 2012; My Wild Places, Hatje Cantz, Ostfildern 2010; Le pietre del Cairo, Peliti Associati, Roma 2007; Venicexposed, Contrasto, Roma / Thames&Hudson, Londra / La Martinière, Parigi 2006; L’Arsenale di Venezia, Marsilio, Venezia 2000; Molino Stucky, Marsilio, Venezia 1998; Venetia Obscura, Peliti Associati, Roma / Dewi Lewis, Stockport / Marval, Paris 1995 Suoi lavori sono apparsi su: The New York Times Magazine, Dazed and Confused, The Wall Street Journal, Vogue, Le Monde, Liberation, le Parisien, The Independent, Frankfurter Allgemeine Zeitung, DAMN, AD France, Vanity Fair, Traveller, Il Corriere della Sera, La Repubblica, Domus, Abitare, Casabella, D’Architettura, FMR, Arte, Sette, D Donna, Io Donna, Amica, Lettera Internazionale, Nuovi Argomenti, Flair, Panorama, L’Espresso, Modo, L’Unità, Lo Specchio, Il Gazzettino, Linea d’ombra, Il Sole 24ore, Fotologia, Photo, Fotopratica, Photographia, Reflex, Rangefinder...