Luca De Angelis – Nadir
La pittura di Luca De Angelis si connota per una costante relazione tra figura e natura.
Comunicato stampa
Il Nadir è uno dei poli dell’orizzonte celeste ed è il punto immaginario della sfera celeste che si situa ai piedi dell’osservatore. E’ l’opposto dello Zenit.
Nadir è anche il titolo scelto da Luca De Angelis per questa sua prima personale presso la galleria Annarumma di Napoli.
La pittura di Luca De Angelis si connota per una costante relazione tra figura e natura.
Le figure uomini o donne, giovani dalla possente muscolatura e dall’ossatura presente, ad un primo sguardo non sono riconducibili ad alcuna tipologia. Sebbene chiaramente umani sembrano figure aliene, uniche nella loro alterità.
Le figure sembrano costantemente assorte in pensieri profondi; le radici dei loro pensieri sono come il Nadir, piantate nell’emisfero invisibile, nell’interiorità più nascosta.
I paesaggi o meglio la vegetazione in cui queste figure sono allocate, è invece rigogliosa, fitta, invadente. Piante, erbe e fiori occupano ogni frazione del suolo disponibile. Si tratta di una vegetazione non sempre riconoscibile, ma che svolge un ruolo di primo piano nell’immaginario pittorico di De Angelis.
Che la vegetazione sia coprotagonista con pari dignità, è un’impressione confermata anche dalla presenza in mostra di due dipinti in cui la figura umana è assente. In queste pitture le forme di vita vegetali svettano verso un cielo notturno e terso, illuminato dalla luce lunare.
Dire che in queste opere la figura umana è assente è senza dubbio corretto, ma oserei dire anche errato. Si ha l’impressione infatti che non si tratti di una reale assenza, ma di una trasmutazione. Ciò che prima aveva sembianze umane è ritornato ad essere vegetale. Stessa vita, ma con apparenze diverse. Ci troviamo quindi di fronte ad un mondo magico, soprannaturale, da intendersi non in senso escatologico, ma come qualcosa che va oltre l’ordinario.