Luca Francesconi – Senza titolo_Anime del Purgatorio
Più che rappresentazione, in Senza titolo_Anime del Purgatorio, Luca Francesconi invoca un gesto popolare, riconducibile al sentimento della morte senza il quale, nell’immaginario collettivo della cultura del meridione, la vita è insapore.
Comunicato stampa
La Galleria Umberto Di Marino è lieta di presentare, giovedì 19 gennaio 2017, l’evento di Luca Francesconi
Senza titolo_Anime del Purgatorio, a cura di Marianna Agliottone.
Non più sistema di produzione di immagini, ma invece gesto che aderisce alla vita autentica, alla ritualità, all’arcano culto che ancora oggi non ha perso la sua intensità. Più che rappresentazione, in Senza titolo_Anime del Purgatorio, Luca Francesconi invoca un gesto popolare, riconducibile al sentimento della morte senza il quale, nell’immaginario collettivo della cultura del meridione, la vita è insapore. La morte, quella anonima, collettiva, subita e non alleviata della pena. E poi, il gesto dell’arte che diventa tributo, a quei «peccatori che pregano per altri peccatori per il bene e la grazia reciproca», spiega l’artista, ospitato in luogo sacro per i religiosi e storico per tutti. E poiché l’arte è attività che oggettualizza i concetti o concettualizza gli oggetti – possiamo dire abbracciando il ragionare arnheimiano – i semi fatti penetrare nel caldo umido della terra, e le sculture i cui segni visibili hanno soltanto un senso indiziario così come le anime del purgatorio ignote, contrappongono la spiritualità dei concetti alla fisicità del visivo, liberi di essere «manifestativi» di altro che li trascende. Così come in quel al di là che non è ancora il paradiso, in quella dimensione di passaggio della tenebra dalla luce, dalla temporaneità all’essere, Luca Francesconi, tacitamente, va un passo oltre le sembianze della vita e pone il visitatore davanti all’enigma abissale di quel silenzio in cui incontrare Dio.
Dopo ten more ten, ovvero la programmazione espositiva concepita in occasione del ventesimo anniversario, con l’evento di Luca Francesconi Senza titolo_Anime del Purgatorio, la Galleria Umberto Di Marino prosegue il suo discorso sul legame tra identità e luoghi sviluppato in una serie di eventi esterni alla sede della galleria, diffusi presso istituzioni e selezionati centri culturali della città di Napoli e in periferia, in collaborazione con gli artisti rappresentati.
L’ipogeo della chiesa del Purgatorio ad Arco ospita il culto delle “anime pezzentelle”: resti umani anonimi che, nel corso dei secoli, sono diventati speciali intermediari per le richieste di aiuto da parte di fedeli. L’aiuto viene invocato e richiesto in una sorta di reciproco scambio. Il fedele aiuta l’anima ad accorciare il tempo della sua permanenza in Purgatorio, pregando per lei, alleviandole le pene purgatoriali, portandole il cosiddetto “rifrisco”; ma quando l’anima ha raggiunto una posizione privilegiata dovrà in modo solerte ricambiare il favore facendo di tutto per assicurare al fedele quanto richiesto. E’ un culto antico la cui origine non è facile da ricostruire ed è la traccia tangibile di un rapporto con la morte che non comporta la parola fine. La relazione tra i morti e i vivi continua in un rapporto umanissimo, concreto, fisico.
Nel grande Ipogeo della chiesa del Purgatorio ad Arco e nella sua Terrasanta, centinaia di fedeli, in gran parte donne, hanno speso così loro destini, incrociato le loro storie con quelle di tanti altri che in questo ipogeo, ogni lunedì, scendevano per portare il loro aiuto e chiedere in cambio i favori.
Il culto non ha la stessa intensità di un tempo, ma dura ancora oggi e soprattutto non smette di affascinare tutti quelli che vi entrano in contatto. Per questo lo spazio ipogeo della chiesa del Purgatorio ad Arco non può e non deve essere “contaminato” da mani che intervengono in queste vicende umane e straordinarie, sovrapponendosi, modificando, interpretando.
L’unica cosa che è possibile fare è inserirsi in questa storia di magnifiche relazioni portando il proprio omaggio.
Per questo si è accolta l’opera di Luca Francesconi, perché l’artista, anche se non napoletano, conosce bene il culto, ha vissuto intensamente lo spazio dell’Ipogeo e della Terrasanta e si limita a portare il suo piccolo, discreto, intenso omaggio.
Le anime del Purgatorio dovranno solo entrare in relazione con un nuovo, inedito gesto.
Luca Francesconi è nato a Mantova nel 1979. Vive e lavora tra Mantova (IT) e Parigi (FR). Ha partecipato a numerose mostre in spazi pubblici e privati quali: Fondazione Ratti (2000), Biennale di Tirana (2001), Fuori Uso (2004), Galleria Civica di Trento (2004), Cristina Guerra Gallery – Lisbona (2006), Maison Populaire – Montreuil (2007), Palais de Tokyo – Parigi (2009), Galleria Umberto di Marino (2006, 2009, 2014), Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Crac Alsace, Magasin – Grenoble, Fluxia (2010), Mot – Bruxelles, Chez Valentin – Parigi (2011), Musées de Montbéliard, Arte Nova-Art Basel Miami (2012), Man – Nuoro e il Museo Marino Marini (2013), Shanaynay – Parigi (2014), Tonus – Parigi (2015), JupiterWoods – Londra and Tunnel Tunnel – Losanna (2016).
Tra il 2008 e il 2010 ha co-diretto Brown project space a Milano.
Nel 2009 ha vinto il premio “Illy Present / Future” insieme alla galleria Umberto Di Marino, con una giuria composta da Alexis Vaillant, Hans-Ulrich Obrist e Jens Hoffman, durante Artissima a Torino.
Nel 2011 è stato invitato da Bice Curiger a “Illumination”, 54a Biennale di Venezia.
Nel 2014 l’artista è stato invitato da Giovanni Carmine, direttore della Kunsthalle Sant Gallen, e da Alexis Vaillant, capo curatore del CAPC-Bordeaux a “THENnow” – Miart, un lavoro realizzato in collaborazione con Jimmie Durham.
Nel 2015 è invitato da Christine Macel alla mostra Nel mezzo del mezzo al Museo Riso, Palermo(I) e partecipa alla collettiva Beauty Codes alla Kunsthalle Lissabon, Lisbona. Nel 2016 partecipa alla XXV edizione Premio Nazionale Arti Visive Città di Gallarate, Museo MAGA, I
Umberto Di Marino is pleased to announce Luca Francesconi’s event Senza Titolo_Anime del Purgatorio on Thursday, January 19th , curated by Marianna Agliottone.
It is no longer a system for producing images but a gesture that adheres to authentic life, rituality, the arcane cult that has still not lost its intensity. In his work Senza titolo_Anime del Purgatorio (Untitled – the Souls of Purgatory), Luca Francesconi does not really seek to provide a representation. Instead, he invokes a folk tradition that can be traced to the sentiment of death without which, in the collective imagination of southern Italian culture, life becomes insipid and bland; the anonymous, collective death which is simply endured and not alleviated of sorrow. The gesture of art becomes a tribute to those “sinners who pray for other sinners for mutual wellbeing and grace”, explains the artist, housed in a sacred place for the devout and a historical place for everyone. Since art is an activity that objectifies concepts or conceptualises objects– it could be argued embracing Arnheimian reasoning – the seeds that have penetrated the warm dampness of the earth and the sculptures whose visible signs only have a circumstantial meaning (rather like the unknown souls of purgatory) set the spirituality of concepts against the physicality of the visual, free to “manifest” other things that transcend them. Thus, in this afterlife that is not yet paradise, in the transitional dimension from gloom to light, from the state of impermanence to being, Luca Francesconi tacitly goes a step beyond the semblances of life and places the observer in front of the bottomless enigma of the silence in which we encounter God.
Luca Francesconi is an artist, born in Mantova in 1979. Lives and work in Mantova (IT) and Paris (FR). He has participated in numerous exhibitions in public and private spaces, such as: Fondazione Ratti (2000), Tirana Biennale (2001), Fuori Uso (2004), Galleria Civica Trento (2004 ), Cristina Guerra Gallery – Lisbon (2006), Maison Populaire – Montreuil (2007), Palais de Tokyo (2009), Galleria Umberto Di Marino (2006, 2009, 2014), Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Crac Alsace, Magasin – Grenoble, Fluxia (2010), Mot – Brussels, Chez Valentin – Paris (2011), Musées de Montbéliard , Art Nova-Art Basel Miami(2012), Man – Nuoro and Museo Marino Marini (2013), Shanaynay – Paris (2014), Tonus – Paris (2015), JupiterWoods – London and Tunnel Tunnel – Lausanne (2016)
Between 2008 and 2010 he co-directed Brown project space in Milan.
In 2009 he won the “Illy Present / Future” together at Umberto Di Marino gallery, with a jury composed by Alexis Vaillant, Hans-Ulrich Obrist and Jens Hoffman, during Artissima in Turin.
In 2011 he was invited by Bice Curiger to “Illumination”, 54th Venice Biennale. In 2014 he was invited by Giovanni Carmine, director Kunsthalle Sankt Gallen and Alexis Vaillant, chief curator CAPC-Bordeaux take part in “ThenNow” – Miart a collaborative work with Jimmie Durham. In 2015 he was invited by Christine Macel at the exhibition Nel mezzo del mezzo at Museo Riso, Palermo(I) and he partecipated at group show Beauty Codes at Kunsthalle Lissabon, Lisbon. In 2016 he participates at the XXV edition of The National Visual Arts Prize City of Gallarate, MAGA Museum, I