Luca Grechi – Il nervo
Il nervo presenta un nuovo ciclo pittorico di Grechi, in cui le opere si sostituiscono alle parole che si materializzano in una forma percepita, esaltandone una risposta silenziosa.
Comunicato stampa
La galleria Richter è lieta di presentare martedì 24 Gennaio la nuova mostra personale di Luca Grechi Il nervo, con una nuova serie di dipinti e disegni, in mostra fino al 10 Marzo, che rappresentano l’ultimo periodo evolutivo dell’artista.
Dopo la breve anticipazione della precedente mostra, Questo adesso, doppia personale insieme a Giulio Catelli; Il nervo presenta un nuovo ciclo pittorico di Grechi, in cui le opere si sostituiscono alle parole che si materializzano in una forma percepita, esaltandone una risposta silenziosa.
“Immagino sempre – afferma l’artista - vedendo un mio lavoro in corso le mille possibilità che potrei affrontare, noto sempre più nel tempo, che l’equilibrio tra freschezza e coraggio può essere la strada, nonostante il rapporto complesso con il processo dell’opera, al momento è la via più compiuta che conosco per arrivare a quella non conoscenza. Andare verso una parte sconosciuta è ciò che mi rende magico il lavoro, seppur un istante, seppur quell’intuizione nasca nella mente o nel gesto si porta dietro tutto un infinito”.
Con il titolo "Il nervo”, l’artista intende un momento di ascolto. Quella sensazione tipica, soprattutto durante l’infanzia o in adolescenza, quando si inizia a sentire quel brio anatomico in alcuni punti nervosi del corpo, quell’attimo in cui il corpo risponde a determinati stimoli.
Quel brio emotivo oltre che anatomico si rispecchia nel modo di fare di Grechi nel momento di risoluzione, di passaggio, legato normalmente al problema pittorico ed estetico.
Ad oggi la ricerca di Grechi si abbandona sempre di più a quella parte travolgente del problema pittorico, questa idea di serenità in realtà è un’illusione indispensabile per “trovare”.
Indagare Il micro e macro è sempre stata una parte significativa del lavoro di Grechi, la possibilità di coinvolgere lo spazio al di fuori della tela, per un discorso di riverbero, di qualcosa che non sia solo dipinto e racchiuso in quella superficie, ma che possa ragionare in quanto pittura spaziale.
Nuovi sguardi che coinvolgono il piano pittorico si sono aperti su questo lavoro, una materia più liquida e una struttura più aperta del quadro ad oggi sono gli elementi di interesse che più lo appassionano.
Luca Grechi nasce nel 1985 a Grosseto, vive e lavora a Roma. In relazione al suo divenire gli equilibri e pensieri che si depositano sulla tela creano una pausa senza tempo che non definisce ma presenta un’attesa. Queste infinite possibilità si manifestano nella sua pittura con quel silenzio e rumore in contrasto continuo, alla ricerca di una convivenza.
Tra le mostre personali più recenti: Open (Galleria La Linea, 2022, Montalcino) - Laggiù è qui (Galleria Davide Paludetto, Torino, 2021) - Mi frulla in testa un’isola (Galleria Richter Fine Art, Roma, 2021) - Apparire (Galleria Richter Fine Art, Rome, 2019) - C’è una volta (Galleria Richter Fine Art, 2017, Rome) – In-Finito (Galleria La Linea, 2016, Montalcino) - Un sasso sul mare #2 (Sala Santa Rita, 2016, Rome).
Tra le mostre collettive più recenti: Camera Tripla (LABS Contemporary Art, Bologna, 2022) - Ante Operam (pianobi, Palazzo Marescalchi Belli, Roma, 2022) - Materia Nova (GAM, Galleria Arte Moderna, Roma, 2021-22) - Carta coreana, Hanji (Museo Carlo Bilotti, Roma, 2021-22) - La linea retta non appartiene a Dio (Contemporary Cluster, 2021) - La Comunità inoperosa (Palazzo Ducale, Tagliacozzo, 2021) - Due quadri e un tavolo (Galleria Richter Fine Art, Roma, 2020) - Futuro Primitivo (Palazzo Storico Comunale di Montalcino, 2019) - Sottobosco (Muzeul National de Arta, Cluj-Napoca, 2018) - It Was not me (Wonder-Liebert, 2018, Paris) - Forever Never Comes (Museo Archeologico della Maremma, 2017, Grosseto) - Non amo che le rose che non colsi (Galleria Richter Fine Art, 2016, Rome) - Asyndeton (Castello di Rivara, 2016, Rivara, To) - L’Uomo, Il Suono, La Natura (Terravecchia, 2016, Campania) - I Materiali della pittura (Il Frantoio, 2016, Capalbio) - Iconologia Onirica (Galleria La Linea, 2015, Montalcino) - The Grass Grows (Basel, 2014). Nel 2016 espone al Mac di Lissone in occasione del Premio Lissone.