Luca Monterastelli – White – endlessly rock
Il percorso espositivo di white – endlessly rocking si costruisce in modo sinergico, piegando la lavorazione tradizionale della ceramica faentina, i procedimenti dell’incisione e i meccanismi della fusione in cera per dare forma a un mondo scultoreo segnato da sovraccarichi e profusioni barocche.
Comunicato stampa
La mostra personale di Luca Monterastelli presentata a Viafarini DOCVA nel mese di giugno 2013 nasce come concretizzazione dell’impegno del non profit milanese nell’agevolare l’interazione e il dialogo tra pratiche artistiche e produzioni laboratoriali, artigianali e industriali. Affidando a Monterastelli l’esplorazione di quel momento preciso in cui il confronto con la materia e con la tecnica specializzata torna a posizionarsi al centro delle speculazioni estetiche degli artisti, Viafarini DOCVA torna a ribadire uno dei filoni di ricerca che contraddistinguono la sua mission e che animeranno la sua programmazione futura. Oltre a costituire legami di collaborazione tra gli operatori dell'arte e quelli dell'impresa produttiva, testando diversi formati di interazione possibili, questo episodio espositivo testimonia come il trasferimento di strategie e abilità tra le arti visive e discipline altre con cui esse entrano in contatto imprime un’accelerazione al processo creativo e al processo produttivo di natura più tecnica.
Il percorso espositivo di white – endlessly rocking si costruisce in modo sinergico, piegando la lavorazione tradizionale della ceramica faentina, i procedimenti dell’incisione e i meccanismi della fusione in cera per dare forma a un mondo scultoreo segnato da sovraccarichi e profusioni barocche. Derive e concrezioni, messe però a sistema da una precisa impronta installativa di matrice neoclassica. Comprimere senza strozzare: riferimenti letterari, strategie coreografiche e architettoniche effimere, incorporazioni e dispiegamenti di forze sproporzionati. E alternativamente erigere, accumulare, cavare e spostare.
La personale di Monterastelli annuncia una vera e propria ribalta degli oggetti secondari, materializza figure retoriche e soprattutto prende posizione sull’uso citazionista della materia e sulle devianze autoreferenziali degli elementi e della loro preziosità. Mentre la scultura diventa refrattaria al gioco delle attribuzioni. Un gesso non retorico, utilizzato in funzione onomatopeica. Un bianco semplice, banale, fenomenologico. Uno scenario pornografico. Non feticista.
La mostra sarà introdotta, alle ore 17.30, da una conversazione tra l’artista, i curatori e le tre realtà produttive, in occasione della quale si presenterà il percorso dell’artista e una serie di pubblicazioni e documenti relativi alle attività dei tre partner del progetto.
Luca Monterastelli Tra le mostre personali: 2012: open studio Parc Saint Léger, Centre d'art contemporain Parc Saint Léger, Pougues-les-eaux (F); Graceland - Chez Néon - Diffuseur d'Art Contemporain, Lione; 2011: La camera degli sposi - a work for a couple, MARS, Milan Artist Run Space, Milano. Tra le mostre collettive nel 2013: Senza Titolo, Michele Guido, Domenico Antonio Mancini, Luca Monterastelli, Lia Rumma, Milano; nel 2012: MARS mission, Geh8, Dresda; nel 2011: Un problème insoluble, La Friche la Belle de Mai, Marsiglia; nel 2010: Una luce rischiara l'oscuro scrutare. La morte non sa leggere, a cura Marco Tagliafierro, galleria 1+1 Milano; All strange away, a cura di Beniamino Foschini, neon>campobase, Bologna; L'uomo ridotto, a cura di Luca Francesconi, Brown Project Space, Milano. Tra le residenze nel 2012: Residénces secondaires, Centre d'art contemporain Parc Saint Léger, Pougues-les-eaux; nel 2011: Solid Void, Progetto Diogene Bivacco Urbano, Torino; Residency Suddenly, Beauchery-Saint-Martin; Residency Triangle France, La Friche La Belle de Mai, Marsiglia.
Si ringraziano Luca Francesconi e la Galleria Lia Rumma per il supporto logistico e organizzativo.