Luca Moscariello – La grammatica della Polvere
L’artista, nato a San Giovanni in Persiceto, Bologna, presenta in mostra opere in cui la superficie dei quadri è completamente riempita da oggetti della memoria.
Comunicato stampa
Elementi architettonici come colonne e uova, che rimandano a Paolo Uccello e a Piero della Francesca, anatre, trenini, pinocchi, alberi di Natale, festoni, aeroplanini e barchette di carta sono condensati in un grande “ambaradan” in attesa di essere “spolverati”, archiviati, e catalogati nella mente del fruitore.
Ne “La grammatica della Polvere” di Moscariello non sono presenti figure umane, ma al limite maschere e oggetti legati ai ricordi d’infanzia dell’artista; alle volte questi oggetti sono volutamente lasciati senza colore e delineati con semplici tratti di matita perché sepolti dalla polvere del passato.