Luca Neri – Paesaggi Cinesi
Le opere di LUCA NERI sono impregnate di un immaginario visivo che guarda alla cultura cinese.
Comunicato stampa
Le opere di LUCA NERI sono impregnate di un immaginario visivo che guarda alla cultura cinese. I suoi disegni vengono spesso realizzati su carta di riso proveniente direttamente dalla Cina, con pennelli e colori usati sapientemente sia per la pittura che per la calligrafia.
La carta di riso, grazie alle trasparenze che si creano con l'uso dell’acquarello, esalta l'immaginario pittorico attraverso macchie, punti e ombre. La scelta di questa tecnica e della sua immediatezza è il risultato di tanti anni di pittura e disegno. Ma anche della pratica di un’arte marziale cinese, il Taijiquan, che l’autore esercita da anni. Questa tecnica sviluppa una capacità di introspezione, di concentrazione e di astrazione unica; è come il ritornare a casa, nella propria casa interiore, dove dipingere è un piacere che dà benessere.
E' attraverso la ripetizione di un paesaggio o di un animale, attraverso lo studio ripetuto di un soggetto, che alla fine esce dalla carta l'intenzione di quello che l’autore vuole esprimere.
Così come nel Taijiquan, si ripete una sequenza all'infinito sempre uguale ma sempre diversa, poichè noi siamo sempre diversi in ogni momento della giornata.
Il colore prevalente delle opere di Luca Neri è il nero di china, con tutte le sue sfumature. I pennelli utilizzati sono diversi: dal più piccolo, con un segno sottile come quello di una stilografica, al più grande, largo come la testa di un bambino, per i segni ampi.
Qualche goccia di colore e qualche sfumatura accompagnano i paesaggi verso l'idea di un mondo più vasto, però sempre essenziale. Per chi osserva questi disegni va ricordato che la
grandezza e la bellezza della natura risiedono nelle cose semplici, che si ritrovano in un albero dietro casa, in un fiore dentro a un fosso, nel gesto di un animale, nel profilo delle montagne.
Il maestro di riferimento per Luca Neri è Shitao (1642-1707), uno dei più grandi pittori cinesi, splendidamente presentato da Francois Cheng nel volume Il sapore del mondo. E’ a lui che si deve questo inizio: lo sguardo è rielaborato, la tecnica pure, rimane l'espressività e l'urgenza di un gesto antico come il mondo: bagnare il pennello nell'inchiostro e tirare una riga.
Il ciclo di opere qui presentate sono un omaggio a L’Anno della Scimmia, appena terminato per il calendario cinese. La scimmia offre simpatia e doni ai forti, a chi non ha paura degli ostacoli, a chi va dritto verso il proprio obbiettivo. Vengono così premiati sogni e ambizioni.