Luca Pozzi – Detectors
FL GALLERY in collaborazione con art@CMS è lieta di presentare la terza mostra personale di Luca Pozzi dedicata alla direttrice italiana dell’European Organization for Nuclear Research, Fabiola Giannotti e pensata dall’artista come celebrazione dei 13 Tev, energia di collisione espressa in teraelettronvolt, raggiunta dal Large Hadron Collider nel maggio di quest’anno.
Comunicato stampa
Luca Pozzi
Detectors
October 9 through December 18, 2015
Opening on October 8, 7pm
FL GALLERY – SPAZIO 22
Viale Sabotino, 22 - Milano
FL GALLERY in collaboration with art@CMS is pleased to present Luca Pozzi’s third solo exhibition in its spaces dedicated to the Italian director of the European Organization for Nuclear Research, Fabiola Giannotti, and conceived by the artist as a celebration of 13 TeV, collision energy expressed in tera electron volt, achieved by the Large Hadron Collider in May this year. An outstanding achievement that has allowed for the first time in human history to probe the matter in regions to scale smaller than the dimensions of quarks (<10-18 meters). The site-specific installation, located in the former vault of Viale Sabotino 22, is composed of three giant digital photos on PVC taken from CERN and LHC experiments online archive to entirely cover three walls of the room. On these surfaces Pozzi installs the works consisting in four dodecagonal surfaces of anodized aluminum containing thirty ping-pong balls in magnetic suspension. The "Detectors", the name of this new series and title of the exhibition, are intended by the artist as pictorial devices suspended in space and time. They represent, through the sportive allegory of the ping-pong game, the particle of the beam captured just a moment before a hypothetical collision within one of the four LHC detectors. The right wall of the gallery is connected, in a prospective game, to the "Atlas" detector during the construction years; highlighting in this way the existence of a past time preceding the experiment. The left wall breaks instead on a graphical display representing the computerized processing of data obtained from a collision in the detector "Alice"; spotlighting a later time in the experiment. Finally, on the twelve meters long front wall a photograph taken by Michael Hoch from CMS is reproduced, it represents the part of CMS community responsible for the design, construction and implementation of CMS experiments. They are greeting the art public and receiving them in the exhibition from the building 40 at CERN in Geneva. These tireless and determined researchers are portrayed together in this historical shot; they constitute in this case a window that Pozzi opens into the future. Past, present and future are so intimately connected in a network of relationships where there are explicit references to art history. Luca Pozzi’s passion for Lucio Fontana, Frank Stella, Alberto Burri and Enrico Castellani blends in subtle cross-disciplinary references, magically combining contemporary art and science, informatics and technology. Since his first visit to the CERN, in April of 2009, the artist begun to cultivate the idea of a project that would pay homage to the International Laboratory. Luca Pozzi is not only interested in the theoretical research, of which he esteems and appreciates the more speculative aspects of quantum gravity, but extends also to the chain reactions based on it thereon. Worthy of note is that it was in the same CERN Laboratory that Tim Berners-Lee developed, in October of '90, the application that started the World Wild Web and the digital revolution of the Internet, which has so greatly changed the course of our lives. -------------------- 9 ottobre-18 dicembre, 2015 Inaugurazione 8 ottobre, ore 19 FL GALLERY – SPAZIO 22 Viale Sabotino, 22 - Milano FL GALLERY in collaborazione con art@CMS è lieta di presentare la terza mostra personale di Luca Pozzi dedicata alla direttrice italiana dell’European Organization for Nuclear Research, Fabiola Giannotti e pensata dall’artista come celebrazione dei 13 Tev, energia di collisione espressa in teraelettronvolt, raggiunta dal Large Hadron Collider nel maggio di quest’anno. Un risultato eccezionale che ha permesso per la prima volta nella storia dell’umanità di sondare la materia in regioni più piccole delle dimensioni di un quark (<10-18 meters). L’installazione site-specific, situata nell’ex caveu di viale sabotino 22, è composta da tre gigantografie digitali su PVC tratte dall’archivio fotografico on line del CERN e dell’esperimento LHC a ricoprire interamente 3 pareti della sala. E’ Su questi fondali che Pozzi propone 4 lavori composti da altrettante superfici dodecagonali di alluminio anodizzato contenenti 34 palline da ping-pong in sospensione magnetica. I “Detectors”, questo il nome della serie inedita, da cui prende il titolo la mostra, sono intesi dall’artista come dispositivi di pittura sospesa nello spazio e nel tempo. Rappresentano, attraverso l’allegoria sportiva del gioco del ping-pong, il fascio di particelle colto nell'attimo prima di un’ipotetica collisione all’interno di uno dei 4 rivelatori dell’LHC. Nella parete di destra lo spazio della galleria è connesso, in un gioco prospettico, al Rivelatore “Atlas” in fase di costruzione; evidenziando l’esistenza di un tempo passato precedente alla sperimentazione. La parete di sinistra sfonda invece su una finestra di visualizzazione grafica rappresentante l’elaborazione computerizzata dei dati ottenuti da una collisione avvenuta nel rivelatore “Alice”; evidenziando un tempo successivo all’esperimento. Infine, nella lunga parete frontale di dodici metri, è riprodotta una fotografia scattata da Michael Hoch del CMS rappresentante una parte comunità scientifica del CMS responsabile dell’ideazione, costruzione e implementazione dell’esperimento CMS. Sono loro a salutare il pubblico dell’arte accogliendolo in mostra dal Building 40 presso il CERN di Ginevra. Questi ricercatori determinati e instancabili, ritratti insieme in questo scatto storico, costituiscono invece una finestra che Pozzi apre verso il futuro. Passato, presente e futuro si trovano quindi intimamente connessi in una fitta rete di relazioni dove trovano spazio riferimenti espliciti alla storia dell’arte. La passione di Luca Pozzi per Lucio Fontana, Frank Stella, Alberto Burri ed Enrico Castellani si armonizza nei sottili rimandi cross-disciplinari della mostra, che unisce magicamente l’arte contemporanea a scienza, informatica e tecnologia. E’ dalla sua prima visita al CERN, avvenuta nell’aprile del 2009 che l’artista coltivava l’idea di un progetto che rendesse omaggio al laboratorio internazionale. L’ interesse di Luca Pozzi non ha solo a che vedere con la ricerca teorica, di cui stima e apprezza gli aspetti più speculativi della gravità quantistica, ma si estende alle reazioni a catena da essa derivate. Degno di nota è che fu presso lo stesso laboratorio del CERN che Tim Berners-Lee sviluppò nell’ottobre del ‘90 l’application che diede inizio al World Wild Web e alla rivoluzione digitale di internet, che ha così fortemente cambiato il corso delle nostre vite.