Luca Vitone – Una domenica a Wiepersdorf
Nel 1996 Luca Vitone inaugurava ‘Una domenica a Wiepersdorf… Non voglio far niente, soltanto ascoltare’, dichiarato omaggio alla scrittrice romantica Bettina Von Arnim Brentano. 15 anni dopo l’installazione viene riproposta con gli stessi elementi in un altro contesto.
Comunicato stampa
Il 4 dicembre del 1996 Luca Vitone inaugurava nel Künstlerhaus Schloss di Wiepersdorf, in Brandeburgo, in quella che fu la dimora di Bettina Von Arnim Brentano, l'installazione “Ein Sonntag in Wiepersdorf... Ich möchte nichts machen, nur hören...[Una domenica a Wiepersdorf.. Non voglio far niente, soltanto ascoltare]”. Dichiarato omaggio alla scrittrice romantica, l'opera si reggeva su una base sonora, registrata dall'artista genovese proprio nei luoghi che circondano la residenza. Al centro dello spazio, quattro letti disposti a croce, con le teste che si toccavano fra loro, invitavano a una sorta di ascolto contemplativo, nello stesso tempo rilassato e attento, dei suoni diffusi da quattro altoparlanti posti negli angoli.
Quindici anni dopo, la stessa installazione viene riproposta – ma sarebbe forse meglio dire ri-creata – nello spazio di via Parma 31 a Torino, ritenuto ideale da Vitone, con gli stessi elementi di allora, mentre la parte audio è stata sottoposta a un accurato lavoro di pulizia e di riequilibrio dei vari suoni, riversati dalla cassetta analogica originaria in un file digitale.
Il contesto è totalmente altro, inevitabilmente, perché questa volta tutto accade qui e ora, e si ascoltano quei suoni in un altro luogo, quindici anni dopo. Quindici anni che, incidentalmente, sono stati fondamentali per l'evoluzione artistica di Luca Vitone: allora, un giovane che stava emergendo, ma con le idee già molto chiare su quali dovevano essere i territori da esplorare, e dove rivolgere lo sguardo; oggi un autore ormai definitivamente affermatosi per la chiarezza del suo lessico e la consistenza degli obiettivi raggiunti.
L'installazione si potrà visitare fino al 6 novembre 2011, generalmente su appuntamento, dopo i tre giorni dell'apertura (26, 27, 28 maggio), e sarà chiusa la mattina di quel giorno con la presentazione, che si terrà dalle 11 alle 13, di una speciale edizione limitata, un cd contenente il file sonoro arricchito dalla lettura, da parte di un'attrice tedesca, di un testo della Von Arnim Brentano.
La pratica artistica di Luca Vitone (1964), iniziata nella seconda metà degli anni ’80, si concentra sull’idea di luogo e ci invita a ri-conoscere qualcosa che già conosciamo, sfidando le convenzioni della memoria labile e sbiadita, che caratterizza il tempo presente. Il suo lavoro esplora il modo in cui i luoghi si identificano attraverso la produzione culturale: l’arte, la cartografia, la musica, il cibo, l’architettura, le associazioni politiche e le minoranze etniche. Vitone risolve lo scarto tra il senso di perdita di luogo che accompagna il post-moderno e i modi in cui il sentimento di appartenenza nasce dall’intersezione di memoria personale e collettiva, e ricostruisce e inventa percorsi dimenticati che si ricompongono in una sua personale geografia. Dal 2006 è anche docente del corso di scultura nel triennio presso la Nuova Accademia di Belle Arti a Milano.
Le opere di Luca Vitone sono state mostrate in spazi pubblici e privati sia italiani sia internazionali, fra i quali: PS1, New York (personale, 2000); Accademia di Francia, Villa Medici, Roma (1999); Palazzo delle Esposizioni, Roma (solo show, 2000); Lenbachaus Kunstbau, München (2001); National Centre for Contemporary Arts, Moscow (2002); 50ma Biennale di Venezia, Venezia (2003); ARC Musée d’Arte Moderne de la Ville de Paris, Paris (2003); Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, Prato (personale, 2004); Villa Arson, Nice (2004); Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma (2005); Casino Luxembourg, Luxembourg (personale, 2006); Sharjah Biennial; OK Centrum, Linz (personale, 2007); MART, Rovereto (personale, 2007); Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea, Bergamo (personale, 2008); XIII Biennale Internazionale di Scultura di Carrara (2008); Nomas Foundation, Roma, (personale, 2009); MAXXI, Roma (2010).