Luce Lebart – Mold is beautiful
La mostra Mold is Beautiful, proposta da Luce Lebart – nello spazio veronese de Il Meccanico – s’interroga sulla capacità della fotografia di emozionare.
Comunicato stampa
Chi è l'autore di queste immagini sconvolte dal tempo, dall'aria, dall'acqua e dalle manipolazioni? È il fotografo degli anni '20 la cui traccia e il cui nome sono perduti? Oppure sono i microrganismi che hanno trasformato le immagini in una nuova straordinaria estetica?
La mostra Mold is Beautiful, proposta da Luce Lebart - nello spazio veronese de Il Meccanico - s'interroga sulla capacità della fotografia di emozionare. “Offerte alla contemplazione, queste immagini ci ricordano come le qualità estetiche di una fotografia sono decisamente indipendenti da una volontà artistica”, scrive Luce Lebart.
Le immagini hanno molte vite e molti tempi: sono state amate, disprezzate, perdute, esposte. Le immagini sono documenti, opere, testimonianza, archivio e tutto questo contemporaneamente.
Mold is beautiful parla anche della materialità delle immagini analogiche, di come il tempo ha lavorato e dialogato con la sopravvivenza delle immagini stesse. “Meraviglie dell'oblio, successo della negligenza e del disinteresse, queste immagini, rovinate da un'inondazione sono state private della luce del giorno per anni: abbandono, lieviti e farine sono state il terreno di una straordinaria creatività casuale ”
Una autocromia verde dominante era originariamente una veduta del giardino scattata negli anni venti, altri colori sono diventati un incendio boschivo, un fuoco d'artificio, una volta celeste, o ancora nuvole che annunciano la tempesta.
Per quasi cento anni queste immagini sono state confinate e dimenticate in una scatola di legno che aveva le tracce di una inondazione. I microrganismi se ne sono impadroniti e le hanno attivate, vitalizzate e trasformate. “La muffa è il nemico numero uno degli archivi ”, spiega Luce Lebart, “Sono fattori di rischio, agenti di degradazione contro i quali la lotta è d'obbligo. In fotografia il loro potenziale creativo è ingiustamente trascurato. Eppure l'umo usa le muffe e il potere di trasformazione dei microrganismi per fare il suo pane quotidiano, il suo vino, la sua birra e tutti i suoi formaggi”
L'incontro tra tecnica (la fotografia) e il vivente (i microrganismi) ha generato nuove forme che hanno la particolarità - e la bellezza – di entrare in dialogo con i contenuti delle immagini e prolungarne le forme: il giardino, il fuoco nella foresta, la costellazione,
i fuochi d'artificio e le nuvole sono raddoppiati: appaiono nuovi fiori sconosciuti, pezzi di legno bruciati galleggiano, una nuova via lattea emana dalle distorsioni della gelatina. L'immagine tecnica è divenuta un terreno per la proliferazione dell'immagine vivente.
Mold is beautiful è un nuovo ecosistema in cui coesistano esseri viventi e artificiali.
Luce Lebart è una storica della fotografia, curatrice e ricercatrice per la collezione Archive of
Modern Conflict. I suoi lavori riguardano l'archivio, gli immaginari scientifici, le tecniche e la materialità delle immagini. È autrice di libri di fotografie, tra cui appunto Mold is beautiful (2015) o Gold and Silver (RGB BOOKS, 2019) e opere di riferimento come I grandi fotografi del XX secolo (Larousse) e A world History of Women Photographers.
Tra le sue esposizioni presentate in Francia e a l'International figurano Cloud Album (Vancouver
2022); La Saga des inventions (Rencontres d’Arles 2019);
Gold and Silver et Frontera (musée des Beauxarts du Canada 2017 et 2018) e ancora Mauvaises Herbes (CPIF, 2022). Dal 2022 si è unita alla direzione artistica del Festival Fotografia Europea.