Lucia Cristiani – Rosa Decisivo
Una sfida all’ultimo sangue sfrecciando lungo un circuito ad anello. Vincere. Vincere per essere bravo, il più bravo. Vincere per vincere.
Comunicato stampa
ROSA DECISIVO
Rosa Decisivo (Entscheidendes Rosa)
Wassily Kandinsky
Olio su tela, 81x100 cm
Marzo 1932
Una sfida all’ultimo sangue sfrecciando lungo un circuito ad anello. Vincere. Vincere per essere bravo, il più bravo. Vincere per vincere. Si corre forte, fortissimo, lungo lo stesso circuito che finisce per sembrare sempre più uguale a se stesso. Un’immagine fulminea e incredibilmente immobile.
Cambiare punto di visione diventa una necessità impellente per non trasformarsi in un indistinguibile fondale omogeneo.
Percepire il proprio tempo non significa adagiarsi a una convenzione ma contribuire alla costruzione del processo culturale.
La sensibilità estetica contemporanea, derivante da un vissuto generazionale, porta con sé grande fascinazione. Se però la fascinazione è tutto quello che c’è in palio, o meglio, è l’unico modo per poter correre, allora l’esercizio estetico vince sull’arte, vince su tutto ciò per cui l’arte ci protegge.
È necessario credere alla differenza. Prendersene cura.
Lucia Cristiani
16 maggio – 4 luglio 2015, dal mercoledì al sabato 16.00 – 19.00 e su appuntamento
Opening: sabato 16 maggio, 18.00 – 21.00
Placentia Arte
Via Scalabrini 116, 29121 Piacenza, Italia
T: 0523 – 334850 | Cell: 333 13 26 962 | 339 17 14 400
[email protected]
www.placentiaarte.it
https://www.facebook.com/pages/PLACENTIA-ARTE/140887262751542?fref=ts
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Placentia Arte is delighted to present Rosa Decisivo [Decisive Rose], a solo show by Lucia Cristiani.
ROSA DECISIVO
Decisive Rose (Entscheidendes Rosa)
Wassily Kandinsky
Oil on Canvas, 81x100 cm
March 1932
A challenge to the death, hurtling along a loop. To win. To win to be great, to be the best. To win for its own sake. To run fast, very fast, always along the same path that ends up looking more and more like itself. A lightning image, but incredibly still.
Changing point of view becomes a pressing need to avoid mutating into a homogenous, indistinguishable grime.
Perceiving one’s own time doesn’t mean to settle for convention, but instead to contribute in shaping the cultural process.
The contemporary aesthetic sensibility, resulting from a generational experience, brings with it great fascination. However, if fascination is all that is at stake, or rather, if it is the only way we can run, then the aesthetic exercise wins over art, wins over everything that art protects us from.
It is necessary to believe in the difference. To take care of it.
Lucia Cristiani