Lucia Di Miceli – Dissonanze e Corrispondenze
L’evento è il quarto appuntamento di Osservazione 2017 ciclo di cinque mostre in cui gli artisti dall’Associazione culturale FUORI CENTRO, tracciano i percorsi e gli obiettivi che si vanno elaborando nei multiformi ambiti delle esperienze legate alla sperimentazione.
Comunicato stampa
Martedì 3 ottobre 2017, alle ore 18,00 a Roma, presso lo Studio Arte Fuori Centro, via Ercole Bombelli 22, si inaugura la mostra “Dissonanze e Corrispondenze” di Lucia Di Miceli a cura di Laura Turco Liveri.
L’esposizione rimarrà aperta fino al 20 ottobre, secondo il seguente orario: dal martedì al venerdì dalle 17,00 alle 20,00.
L’evento è il quarto appuntamento di Osservazione 2017 ciclo di cinque mostre in cui gli artisti dall’Associazione culturale FUORI CENTRO, tracciano i percorsi e gli obiettivi che si vanno elaborando nei multiformi ambiti delle esperienze legate alla sperimentazione.
Lavorando sul meccanismo compositivo, Lucia Di Miceli scopre sempre nuove e profonde relazioni tra le figure. Relazioni che mutano al mutare dell’assetto architettonico dell’opera: su questo l’autrice gioca per evocare o, meglio, suggerire spazi della mente in cui la tridimensionalità è data dai rapporti tra i colori, tra le forme, e tra colori e forme, anche quando tali rapporti sono concretamente costruiti in legno dipinto, dove i piani si spezzano e si intersecano a comporre rientranze ed aggetti, generando, di conseguenza, ombre e luci intese come ulteriori aree geometriche funzionali alla composizione.
La tridimensionalità - fisica o cromatica - e la partizione geometrica di forme e colori serve a Lucia per spostare sul piano del sogno attenzione e riflessione di chi osserva, aprendo all’immaginario personale ulteriori, infiniti orizzonti. Creato il vuoto, infatti, il pensiero emerge, ed è a questo punto che la Di Miceli lascia, con precisa garbatezza, la parola all’osservatore. Pur non rinunciando ad una narrazione insita nel meccanismo compositivo e cromatico l’autrice crea uno spazio condiviso, stabilendo così una ineffabile corrispondenza di sensazioni e poetiche parole.