Luciana Picchiello – Il corso intangibile del tempo
La mostra illustra il percorso creativo e compositivo dell’ultima produzione dell’artista molisana e rappresenta un evento artistico di forte impatto emotivo.
Comunicato stampa
Fugace, ammaliatore, intenso il tempo si mostra per l’artista nel bianco e nero di una foto che non è più foto ma ricordo, che non è più ricordo ma è ciò che di tangibile questo “demone” indomabile ci offre. L’artista, consapevole di questo gioco bizzarro lo raccoglie imprigionandolo in una scatola, fra le “sfumature” di uno sguardo, lascia che lo spettatore “indaghi” per scrutarlo magari riappropriandosene con il richiamo ad un sentimento, un’emozione, un istante che il ricordo, suo eterno nemico o compagno suscita in chi lo osserva. Il tempo così si palesa fra le lamine taglienti di un ferro che freddo e pungente assume forme spigolose, si mostra nel tocco disarmante e attonito di una pietra senza vita, fra gli scorci mutati di antichi paesaggi che scuotono le menti di chi li ha vissuti: ecco come l’artista Luciana Picchiello fa vivere il tempo… una danza impetuosa fra l’animo dell’artista e l’intricante “spiritello”, un dimenarsi di sentimenti che cercano d’interpretare un passato che già la filosofia agostiniana ci aveva annunciato. “Per quanto precisamente possa essere misurato, il tempo rimane in sé qualcosa di sfuggente. Il passato è qualcosa che ora non è più. Il futuro qualcosa che non è ancora. Lo stesso presente, che pure qualche volta ci appare anche troppo concreto, non è costituito che da attimi, attimi di cui abbiamo coscienza solo una volta che sono trascorsi. Quello che il tempo è non lo sapremo mai. La cosa fondamentale della nostra vita, ciò che segna la nostra nascita e la nostra morte, ci resta intangibile e invisibile”.