Luciano D’Alessandro – L’ultimo idealista
Una mostra antologica dedicata a uno dei massimi protagonisti del fotogiornalismo italiano.
Comunicato stampa
Martedì 27 aprile 2021 al Museo di Roma in Trastevere apre al pubblico la mostra Luciano D’Alessandro. L’ultimo idealista a cura di Roberto Lacarbonara.
L’esposizione, a ingresso gratuito con la MIC, promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale, Sovrintendenza Capitolina ai Beni culturali con il supporto organizzativo di Zetema Progetto Cultura, è prodotta dallo Studio Bibliografico Marini – Archivio Luciano D’Alessandro.
“In manicomio erano finiti esseri umani che la società costringeva all’esclusione più totale perché giudicati inutili, se non dannosi al suo predetto meccanismo di efficienza produttiva, mentre in quello stesso manicomio si realizzava magistralmente la perfetta sintesi dello sfruttamento dell’uomo sull’uomo” (Luciano D’Alessandro).
Una mostra antologica che raduna circa sessant’anni di ricerca fotografica di Luciano D’Alessandro (Napoli, 1933 - 2016), uno dei massimi interpreti italiani del reportage e dell’immagine sociale, radicale osservatore delle marginalità e delle forme di reclusione, delle utopie collettive e della loro dissoluzione. La mostra è accompagnata da un volume POSTCART EDIZIONI con i contributi di Lisetta Carmi e Gianni Berengo Gardin.
Dalla ricerca su “Gli Esclusi” alla metà degli anni Sessanta (1965-67) - il primo vero documento sulla condizione silenziosa dei malati mentali – ai documenti fotogiornalistici per l’Espresso, Time, L’Europeo, Daily Telegraph, Die Zeit, Le monde, L’Unità e il Corriere della Sera, realizzati tra Europa, Unione Sovietica e Sudamerica, D’Alessandro testimonia la sua ostinata reinterpretazione del mondo, con le devianze e la rapida trasformazione globale. Una realtà fatta di muri e secessioni, con una crescente divergenza tra le classi sociali e con le conseguenze incontrollabili di una crescita indiscriminata.
Napoli, la terra nativa ed elettiva di D’Alessandro, la sua gente, le sue case, sono i luoghi della rigenerazione dello spirito, spazi di autenticità, dove persistono modelli rituali e paradigmi antropologici celati nelle storie della quotidianità e della semplicità. Non semplici “tessere” del visibile quotidiano, ma polemica, ammonimento, prova documentale e in certi casi, senza alcuna complicità, memoria amara.
L’esposizione giunge a cinque anni dalla scomparsa del fotografo partenopeo e rappresenta la prima antologica dopo le prestigiose mostre conseguite in vita: la collettiva a Camera 16 (Milano, 2010) con Lisetta Carmi e Mario Dondero, la retrospettiva del 2009 al Museo di Capodimonte e quella del 2006 a Villa Medici a cura di A. Bonito Oliva, la collettiva alla Maison Européenne de la Photographie di Parigi (2006) e alla Peggy Guggenheim Collection di Venezia (2005).
Cinque le principali sezioni tematiche - Gli esclusi, Dentro le Case, Dentro il lavoro, Colera a Napoli, Terremoto in Irpinia - territori di investigazione fotografica in grado di restituire la piena consapevolezza di un autore e un intellettuale che come pochi ha saputo attraversare mezzo secolo senza retorica ma con il coraggio e l’ostinazione del giornalista, dell’osservatore, dell’ultimo idealista.
La mostra è accompagnata da un volume POSTCART EDIZIONI a cura di Roberto Lacarbonara, con i testi del curatore e i contributi di due grandi amici e colleghi di Luciano D’Alessandro: Lisetta Carmi e Gianni Berengo Gardin.
NOTA BIOGRAFICA
Il fotografo e giornalista Luciano D’ALESSANDRO (Napoli, 1933-2016) intraprende la carriera professionale negli anni ‘50 realizzando reportage giornalistici in collaborazione con testate nazionali e internazionali (Il Mattino, L’Espresso, Time, Life, L’Europeo, il Corriere della Sera, Daily Telegraph, Die Zeit, Le Monde, L’Unità…). L’attenzione ai temi sociali è costante in tutte le sue ricerche su tematiche quali lavoro, disparità sociale, condizione degli ultimi, come nel fondamentale “Gli Esclusi”, inchiesta condotta nel Manicomio Materdomini di Nocera Superiore (1969) o nelle ricerche al fianco di Gianni Berengo Gardin, “Dentro le case” (1977), Dentro il lavoro (1978).