Luciano D’Angelo – Non dimenticare
Non dimenticare/Ne Zaboravi Srebrenica è il titolo della mostra fotografica di Luciano D’Angelo.
Comunicato stampa
Non dimenticare/Ne Zaboravi Srebrenica è il titolo della mostra fotografica di Luciano D’Angelo che sarà inaugurata sabato 23 gennaio a Treviso nelle sale espositive di palazzo Bomben. Ideata e realizzata in occasione del ventesimo anniversario del genocidio di Srebrenica e della conclusione delle guerre balcaniche degli anni novanta, l’esposizione presenta storie e persone che l’autore ha incontrato durante la sua permanenza in Bosnia Erzegovina.
Proposto fino al 21 febbraio, il racconto fotografico si compone di 40 immagini ed è accompagnato da testi di Edvige Ricci, presidente dell’Associazione Mila Donnambiente, e dello stesso Luciano D’Angelo, con l’obiettivo di testimoniare la vita di donne, uomini e ragazzi sopravvissuti, del dolore subito ma anche della volontà di rinascita. «Da tempo pensavo a Srebrenica. Volevo partire, volevo capire – afferma Luciano D’Angelo – capire cos’era accaduto al di là del mare, a quaranta minuti di volo da casa mia. Articoli di giornale e immagini televisive non mi bastavano, volevo portare i miei occhi laggiù, volevo fissare lo sguardo su una tragedia che mi sembrava troppo grande, troppo assurda, troppo feroce. Ci sono andato a Srebrenica e adesso Srebrenica è dentro di me, non mi abbandona più».
In continuità con le iniziative della Fondazione Benetton Studi Ricerche connesse al Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino 2014, dedicato ai villaggi bosniaci di Osmače e Brežani, sull’altopiano sopra Srebrenica, la mostra si inaugura sabato 23 gennaio alle 17.30 con l’incontro A vent’anni da Srebrenica. Donne europee in cammino: l’importanza di condividere la memoria. «Le sopravvissute di Srebrenica, le donne, sotto gli occhi di un mondo molto distratto, si trovano all’improvviso spogliate di ogni cosa, cacciate dalle proprie case, lontane dal paese, con i bimbi piccoli e nessun uomo adulto più fra loro. Precipitate nel dolore più atroce – scrive Edvige Ricci – Ma, con i bambini in braccio, capiscono che non hanno la scelta di arrendersi». A condividere con il pubblico la loro esperienza saranno Azra Fetahović, insegnante, e Nina Delalić, dottore in giurisprudenza, due giovani donne bosniache che hanno vissuto la diaspora in Italia, dove ancora risiedono. Insieme a loro Šehida Abdurahmanović, una delle Donne di Srebrenica e delle anime più attive nella rinascita della sua città, tra i volti ritratti presenti in mostra. Coordinato da Isabella Panfido, scrittrice e giornalista, l’incontro coinvolgerà gli autori Luciano D’Angelo ed Edvige Ricci, e Massimo Luciani, Rete di Adopt Srebrenica, ANCI-Abruzzo.
Il programma delle iniziative prosegue venerdì 5 febbraio alle ore 20.45 a Ponzano Veneto, nel Salone della Barchessa, in Biblioteca Comunale, con lo spettacolo Ritorni, ho visto la pace allo specchio di e con Filippo Tognazzo, prodotto da Zelda-compagnia teatrale professionale in collaborazione con la Fondazione Benetton.
La mostra è realizzata in collaborazione con la Fondazione Alexander Langer Stiftung di Bolzano, la Rete di Adopt Srebrenica, l’associazione Mila Donnambiente di Pescara, con il patrocinio della Presidenza della Camera dei Deputati.
Ingresso libero. Orari: martedì-venerdì ore 15-20, sabato e domenica ore 10-20.
Eventuali offerte saranno devolute all’associazione Adopt Srebrenica.
Per informazioni: Fondazione Benetton: 0422.5121, [email protected], www.fbsr.it
Luciano D’Angelo vive a Pescara, si occupa di fotografia di reportage e viaggio. Collabora con le maggiori testate italiane ed estere, con servizi di cultura e viaggi, editori come Touring Club Italiano, Mondadori Editore, National Geographic Italia, Condé Nast, Rizzoli RCS, Einaudi.
Edvige Ricci, attiva fin dalle origini nel movimento ecologista italiano, impegnata per il riscatto sociale e politico delle donne, ha avuto responsabilità politico-amministrative nel Comune di Pescara, dove risiede. Fondatrice di Mila Donnambiente, consigliera di amministrazione della Fondazione Alexander Langer, parte attiva della Rete di sostegno di Adopt Srebrenica.