Lucilla Trombadori – Una favola senza perché
Lucilla Trombadori, figlia e nipote d’arte, espone le sue carte dipinte a tempera e tecnica mista, associando sempre parole e immagini in fantasiosi stilemi, dove le scritte interne al disegno e le citazioni letterarie sono parte integrante dell’espressione.
Comunicato stampa
Mercoledì 15 maggio alle ore 17, nello storico palazzo sede della Fondazione Marco Besso ETS in Largo di
Torre Argentina 11 a Roma, per per la sezione Studio Aperto diretta da Lillo Bartoloni, si inaugura la mostra
di Lucilla Trombadori “Una favola senza perché” curata da Duccio Trombadori, aperta fino al 30 maggio.
Lucilla Trombadori, figlia e nipote d’arte, espone le sue carte dipinte a tempera e tecnica mista,
associando sempre parole e immagini in fantasiosi stilemi, dove le scritte interne al disegno e le
citazioni letterarie sono parte integrante dell’espressione. Animali, piante, esseri umani, figure di
bambole, episodi storici, fatti di cronaca, elementi mitologici e religiosi diventano oggetto di una
ricognizione autobiografica dove alla rievocazione narrativa si sostituisce il simbolo e la metafora.
Si avvicendano così ritratti di donne senza volto, di buffe bambole viventi, che scontano le gioie e
le ansie dell’amore come la repentina angoscia per l’ emergere improvviso di traumi e turbative di
una supposta aurorale armonia primigenia della natura.
“Fin da quando era bambina, mia sorella Lucilla si è riconosciuta in una immutata e limpida maniera di
vedere e interpretare se stessa e l’universo che la circonda. Il suo repertorio figurativo registra eventi e
apparizioni di un mondo dove non esiste nessuna storia maestra di vita, bensì tutto il carico di piacere e
dolore che il cosmo e la furia del tempo arrecano senza perché. Da sempre, Lucilla dipinge come parla e
pensa, associa parole e immagini in fantasiosi stilemi e compone l’ideogramma mistico di un’ esperienza
vissuta come eterno presente. (…) Così, tra richiami esoterici ed appellativi ecologici, le suggestive carte
dipinte da Lucilla invitano a meditare sull’ enigmatica unità del cosmo e la sfuggente fantasia dell’essere (il
‘Deus sive Natura’ di Spinoza) soprattutto quando il suo variopinto monologo interiore, sembra celebrare
lo spaccio trionfante di un eterno femminino, inno alla divinità naturale, madre e matrigna integrale di
tutte le cose, in una versione poetica visionaria e trasfigurante...” ( Duccio Trombadori da introduzione al
catalogo)
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Lucilla Trombadori, nata a Roma nel 1948 dove risiede, ha interrotto gli studi universitari di
medicina e biologia per visitare il mondo orientale ( Cina, Vietnam, Giappone) e per un lungo
soggiorno negli USA al tempo della controcultura “hyppie”. Negli anni Settanta ha collaborato al
film “Casanova” di Federico Fellini. Per esprimersi si è sempre affidata alla pittura, prediligendo le
tecniche miste e la tempera su carta. Ha esposto nello Studio del Canova di Mara Albonetti in Via
delle Colonnette, nel 1984 e nel 2008. Un suo quadro, “Bambola di Ortensia”, è esposto nella
Pinacoteca civica d’ Arte moderna e contemporanea di Sulmona.