Lucio Perna – Bidonville ed altri disagi
Questa nuova ricerca affronta il tema delle solitudini e delle loro innumerevoli sfaccettature individuali e sociali.
Comunicato stampa
L’artista milanese, che aderisce alla corrente “ GEOGRAFIA EMOZIONALE “, nata negli Stati Uniti nei primi anni di questo nuovo secolo, propone l’ultimo ciclo di lavori BIDONVILLE. Questa nuova ricerca affronta il tema delle solitudini e delle loro innumerevoli sfaccettature individuali e sociali. Perna , attraverso il segno geometrico, impiegato secondo un personale linguaggio tra scultura e pittura, crea essenziali e taglienti opere tridimensionali usando come materiale solo carta e cartone. Le sue opere con le loro forme, le spigolosità, volumetrie, intersecazioni, le bruciature e i loro colori rimandano l’osservatore sia al paesaggio reale che a quello percepito. Sono l’esempio di una sapiente espressione geometrica dell’emozione intrinseca alla percezione soggettiva delle forme e dei colori. Ogni opera evoca emozioni diverse, ogni singolo pezzo è un assemblaggio apparentemente razionale e strutturato di un fuoco, di un lago gelato, di una ferita mai sanata, di un legame spezzato, di un bisogno nascosto, di un desiderio perennemente inseguito.
Lucio Perna, dopo l’importante antologica del 2010 a Spazio Tadini con la presentazione del catalogo Mazzotta, torna con una personale a Scoglio di Quarto dove aveva già esposto un altro ciclo importante del suo lavoro artistico: Miraggi.
L’artista è uno dei maggiori esponente italiani del movimento geografia emozionale, ideato e fondato da Giuliana Bruno autrice del fondamentale testo “ ATLAS OF EMOTIONS “.
Breve biografia
Nato a Palmi RC il 19.04.1946, si trasferisce a Milano alla fine degli anni “ 70 “.
Entra in contatto col mondo artistico milanese ed ha proficui incontri con Aligi SASSU, Ernesto TRECCANI, Remo BRINDISI. Segue corsi di perfezionamento sulle tecniche del disegno e del colore presso l’Accademia di BRERA.
Concorre a rifondare l’associazione artistico-cultirale “ Proposte d’arte “ presso la quale organizza e tiene seminari di ricerca e sperimentazione pittoriche.
Nel 1998 fonda il movimento artistico “ SIMBOLICUM “ ed è tra i firmatari del primo manifesto insieme agli artisti Federico Honegger Fabio Massimo Ulivieri ed il critico e storico dell’arte Pedro Fiori.
Aderisce e promuove, primo in Italia, il movimento “ GEOGRAFIA EMOZIONALE “ nato negli Stati Uniti d’America ai primi questo secolo per iniziativa della teorica Giuliana Bruno docente ad Harvard, autrice del fondamentale testo “ Atlante delle Emozioni”.
Ha esposto in numerose gallerie italiane e straniere in prestigiosi centri d’arte e cultura e una sua esposizione è stata ospitata, come artista rappresentativo del panorama italiano, presso le Sale Vip dell’aeroporto di Malpensa nel 2011.
Sue opere fanno parte di collezioni private e pubbliche tra le quali: L’ISTITUTO ITALIANO DI CULTURA di Bruxelles, il museo PARISI-VALLE di Maccagno