Lucio Pozzi – Ripples/increspature
Il nono appuntamento del ciclo dedicato allo scopo dell’arte presenta una personale di Lucio Pozzi che espone cinque degli innumerevoli episodi della sua ricca produzione, tra cui due lavori inediti.
Comunicato stampa
Il nono appuntamento del ciclo dedicato allo scopo dell’arte presenta una personale di Lucio Pozzi che espone cinque degli innumerevoli episodi della sua ricca produzione, tra cui due lavori inediti. La relocazione nell'opera d'arte e la riorganizzazione stilistico linguistica libera da ogni schema di riferimento culturale o commerciale è l'atto di novità conseguente alla rottura del reale affrontato nella mostra precedente.
L'arte di Lucio Pozzi esplora da decenni i processi di “espressione liberata”, operando azioni vaste all'interno del linguaggio dell'arte in tutte le sue aree sia formali che concettuali nonché espositive ed ha contribuito e contribuisce ad aprire sempre nuove riflessioni sullo scopo dell'arte, a partire dalla sua liberazione dalle convenzioni. L'assoluta libertà linguistica con la quale Lucio Pozzi si muove rinnova le forme, i contenuti e le ispirazioni, unificando i tre livelli nell'essere materia d'arte indistinta che, a seconda delle necessità, trova forma nell’istallazione, nella pittura, nella performance nonché in speciali conferenze. Questi atti di rinnovamento continui lo pongono come anticipatore di istanze che nel tempo sono riscontrabili nell'opera di artisti successivi (a parere di molti, alcune istanze espressive si possono cogliere nei lavori successivi a quelli di un artista anche se chi le attua non è a conoscenza del lavoro di chi le ha espresse prima - questo è indice della grande libertà spirituale dell’arte).
Lucio Pozzi (Milano, 1935), dopo aver vissuto qualche anno a Roma, dove studia architettura, nel 1962 arriva negli Stati Uniti. Si stabilisce a New York e qui prende la cittadinanza americana. Le sue opere sono esposte in gallerie e musei come l’Ariete, Bykert, John Weber, Gianenzo Sperone, Yvon Lambert, Leo Castelli, Museum of Modern Art, PS1 di New York, Marzona sculpture park, Verzegnis Tolmezzo, Italia; Portofino Sculpture Museum, Italia; Museo de Bellas Artes, Buenos Aires, University of California Art Museum (Berkeley); Miami Art Museum, Miami, Florida; Collezione Maramotti, Reggio Emilia, Italia; Fondazione Cariverona, Verona, Italia; ed è presente in varie collezioni private. Scrive in riviste d'arte e cultura e ha insegnato alla Cooper Union, al Sculpture Graduate Program della Yale University, alla Princeton University e al Maryland Institute of Art. E' inoltre professore alla School of Visual Arts di New York, all'Accademia Cignaroli di Verona e alla Libera Accademia di Brescia. E’ stato uno degli artisti rappresentati nel Padiglione degli Stati Uniti d'America alla Biennale di Venezia del 1978. Nel 1983 è stato premiato negli USA con il National Endowment for the Arts e nel 2010 ha ricevuto un Diploma Honoris Causa all’Accademia di Verona.
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