Ludovico Bomben – Con Fine
La personale di Ludovico Bomben esprime i punti fondamentali della sua ricerca negli ultimi sette anni.
Comunicato stampa
La personale di Ludovico Bomben esprime i punti fondamentali della sua ricerca negli ultimi sette anni. In questo non breve intervallo temporale l’artista ha progressivamente concentrato l’interesse verso argomenti legati alla spiritualità, alla religione e alla dimensione del sacro, sviluppando in particolare un’analisi multiforme, sfaccettata e mai banale sugli elementi tangibili della tradizione artigianale-artistica cristiana: gli oggetti liturgici legati al culto, dal reliquiario all’acquasantiera, dall’altarolo da viaggio al rosario, dal polittico alla pala d’altare, esaminandoli nei loro molteplici aspetti strutturali, linguistici, estetici, emotivi, rituali.
Di volta in volta il lavoro, sempre in fase di studio e approfondimento, indaga le forme pure liberate dagli apparati decorativi, ne isola gli elementi enfatizzandoli, reitera le rispettive configurazioni riproponendole serialmente, manipola le diverse componenti restituendole sostanzialmente modificate, alterate. Il tutto viene elaborato in chiave contemporanea grazie alla collaborazione con aziende del territorio, all’ausilio di strumenti, tecnologie e materiali dell’attualità, dai software di modellazione in 3D, ai centri di lavoro a controllo numerico, al corian industriale, senza peraltro dimenticare l’uso sapiente degli attrezzi tradizionali come il bulino, di materiali preziosi quali la foglia oro e riprendendo concetti complessi come la sezione aurea.
Nota biografica
Ludovico Bomben (Pordenone 1982) consegue il diploma all’Accademia di Belle Arti di Venezia dopo aver frequentato il quadriennio di Decorazione. La sua ricerca prende avvio con interventi site specific che mirano a destrutturare ambienti e luoghi quotidiani, scardinando le percezioni di chi abitualmente li frequenta. Attraverso l’uso della luce nelle sue installazioni, dimostra come lo spazio sia il luogo di un auto-apparire del principio comune tra cosa e cosa, evidenziando come la relazione tra esse sia a sua volta materia e quindi soggetta al gioco della manipolazione percettiva. Negli ultimi anni di lavoro sposta l’attenzione dall’ambiente all’oggetto, concentrandosi nello studio dei rapporti tra materiale, linguaggio, forma e concetto. Quest’analisi lo conduce all’utilizzo di alcuni simboli appartenenti all’ambito del sacro che diventa nuovo territorio d’indagine. Tra proporzioni auree e rigore formale tenta una rilettura e ridefinizione dell’immagine sacra nel contesto contemporaneo, mescolando antiche tradizioni a materiali industriali di nuova generazione. Espone in varie sedi private e istituzionali tra cui la 54. Biennale d’arte di Venezia, il Talent Prize, Dolomiti Contemporanee, Fondazione Bevilacqua La Masa, il Tina B Festival di Praga, il Premio Fabbri, Villa Manin, CAREOF - Via Farini e il Museo Revoltella. Parallelamente approfondisce il campo della progettazione, del design e della grafica lavorando per varie aziende del territorio pordenonese.
Attualmente sta esponendo alla Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea Armando Pizzinato di Pordenone in bipersonale con Michele Tajariol.