Luigi Boille – La pittura: un linguaggio in divenire
La mostra è una raccolta di opere di piccolo e medio formato (carte, tele, incisioni e due libri d’artista), un excursus per nulla esaustivo, ma succinto, una sorta di diario ideale, un attraversamento dal 1953 al 2015; oltre sessant’anni di vera “pittura”.
Comunicato stampa
La Galleria Arte e Pensieri, in collaborazione con l’Archivio Luigi Boille, inaugura domenica 3 aprile 2016 alle ore 18 una mostra dedicata al maestro, tra i protagonisti europei fin dai suoi esordi a Parigi negli anni Cinquanta nell’ambito dell’informel e dell’art autre, teorizzati da Michel Tapiè. L’inusuale apertura domenicale è stata voluta per festeggiare un grande artista, un amico, con tutta la “comunità” della galleria il giorno che sarebbe stato il suo novantesimo compleanno.
Il titolo “La pittura: un linguaggio in divenire” nasce da una delle rare ma intense dichiarazioni di poetica scritte da Luigi nel 2001- la tensione operativa nella mia opera, esprime il legame e il conflitto tra il pensiero concettuale e l’immediatezza di un gesto fulmineo: il segno. La felicità fisica del colore che inonda la superficie, memoria di una melodia dimenticata, raccoglie e unifica il linguaggio in divenire.
La mostra è una raccolta di opere di piccolo e medio formato (carte, tele, incisioni e due libri d’artista), un excursus per nulla esaustivo, ma succinto, una sorta di diario ideale, un attraversamento dal 1953 al 2015; oltre sessant’anni di vera “pittura”. Anche al piccolo formato Boille dedicava la sua massima attenzione, raramente come appunti, ma come ricerca dagli sviluppi più compiuti del fare.
E’ da rilevare come negli anni, nel mutare del tempo e delle cose, il registro di Boille, pur cambiando nei timbri cromatici tra segni e segni - a partire dai più gestuali e poi complessi serrati, saturi e saturanti, ai segni sempre dialoganti tra margini vasti e luminosi, fino ai piccoli, piccoli solitari segni vaganti silenziosi tra monocromi “profondi” spazi - abbia mantenuto nelle infinite variabili una “integrità espressiva”, data da una forte carica spirituale che da sempre lo ha accompagnato; ed è veramente cosa rara riscontrare questa identità tra l’artista e il suo lavoro, fino agli ultimi struggenti acquerelli.
Luigi Boille, nato a Pordenone nel 1926, ha vissuto e studiato a Roma, dove si è diplomato all'Accademia di Belle Arti nel 1949 e laureato in Architettura nel 1950. Viaggia in Europa e, dopo un soggiorno in Olanda, si stabilisce nel 1951 a Parigi dove rimane fino al 1965. Muore a Roma nel 2015. Il segno di Boille, "svolgendosi e modulandosi come pura frase pittorica, realizza e comunica uno stato dell'essere, di immunità o distacco o contemplazione" (Argan). La scelta di Boille è quella di fare pittura, soltanto pittura, la pittura più pura possibile. L'itinerario artistico di Boille è contrassegnato da tre importanti incontri. L'incontro con Parigi, un clima culturale e il gusto per la ricerca, l'incontro con Michel Tapié, l'avventura artistica e l'inserimento professionale in un contesto francese e internazionale, l'incontro con Giulio-Carlo Argan, l'essenza concettuale della pittura e il suo legame col rinnovamento italiano.