Luigi Cannone – Seiren
In un racconto, Kafka afferma che la cosa più terribile da sopportare, sia proprio il silenzio della Sirena, come silenziose nell’abbandono sono le sirene ritratte da Luigi Cannone, metafora del rovesciamento dei ruoli nel rito di passaggio dal mito alla realtà, e della sensibiltà femminile delle donna contemporanea oggi annientata se decide di allontanarsi.
Comunicato stampa
H24 fabriKa venerdì 1 agosto alle ore 20.30 inaugura Σειρήν - Seirḗn personale di pittura dell'artista Luigi Cannone dedicata al mito della sirena. Così narrata da Omero nell'Odissea « Alle Sirene giungerai da prima, Che affascinan chiunque i lidi loro Con la sua prora veleggiando tocca. »
Di "Seirḗn " scrive la curatrice della mostra Rosanna Gesualdo nella sua presentazione : "Le sirene dell'artista Luigi Cannone ci conducono negli abissi della coscienza, nelle stanze più recondite del nostro io per svelare ad ognuno l'origine e la natura del proprio "legamento"a qualcosa o a qualcuno, che permangono immanenti e impalpabili tra le pieghe dell'anima, per sempre irraggiungibili.
Nel medioevo le sirene venivano descritte come crudeli incantatrici capaci di ammaliare grazie al loro canto suadente. Accoglienti e devote al loro oggetto amoroso le sirene si rivelavano incapaci di sopportare l'abbandono e vendicavano il loro amore tradito portando alla morte o inducendo al suicidio chi le abbandonava alla loro solitudine nelle profondità degli abissi.
In un racconto, Kafka afferma che la cosa più terribile da sopportare, sia proprio il silenzio della Sirena, come silenziose nell'abbandono sono le sirene ritratte da Luigi Cannone, metafora del rovesciamento dei ruoli nel rito di passaggio dal mito alla realtà, e della sensibiltà femminile delle donna contemporanea oggi annientata se decide di allontanarsi. Questa la motivazione che porta l'artista a dipingere le sue sirene costrette da legamenti simbolo di costrizioni ad invisibili "carcerieri". Luigi Cannone, raffinato conoscitore dei procedimenti tecnici della pittura conferisce alle sue tele, attraverso l'uso del colore un deciso naturalismo caratterizato da una immaginifica surrealtà per via dell'impostazione compositiva e il rapporto tra linea e trama narrata. Tra la straordinaria visionarietà grafica di Czeschka e l’esotismo onirico di Edy Legrand, Cannone può competere in bellezza di esecuzione dell'opera con Howard Pyle e la magia della sua "sirena" del 1910. In parte l'artista mantiene l'iconografia classica, nelle opere di Cannone le figure vengono rappresentate con busti seducenti, chiome fluenti e seni prominenti ma la trasformazione avviene nel resto del corpo che allungandosi perde la sua peculiarità di simbolo ibrido donna-animale. Lasciando a queste sirene le proprie gambe l'artista rappresenta dunque la capace determinazione della donna a lottare anche contro le circostanze più avverse, il Cannone così sottende ad una sorta di riscatto dalla condizione di subordinazione della donna ancora incredibilmente lontana dall'essere sconfitta nel tempo e nello spazio della nostra società contemporanea come tristemente la cronaca quotidianamente racconta.
Seirḗn è dunque un viaggio attraverso il mito e la questione irrisolta della fascinazione che inevitabilmente l'ignoto esercita nel nostro immaginario più recondito e che può condurre l'animo umano in luoghi meravigliosi o scaraventarlo negli abbissi più oscuri".
La serata prevede due momenti di intrattenimento ispirati alle opere di Luigi Cannone, la performance con chitarra e voce di Beatrice Mele e la danza di Terry Casalino.